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Scheda di sintesi (con link alle fonti)

Premessa. La legge n. 190 del 2012 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione, in attuazione delle Convenzioni internazionali contro la corruzione (legge n. 116 del 2009 e legge n. 110 del 2012) definisce i compiti dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAV) e degli altri organi competenti a coordinare le misure di prevenzione e contrasto dell’illegalità e della corruzione in Italia.

Qui di seguito sono sintetizzati gli aspetti più rilevanti della legge n. 190 e degli altri provvedimenti che ne sono il naturale completamento: il decreto Legislativo n. 33 del 2013 (riguardante gli obblighi di pubblicità e trasparenza), il decreto legislativo n. 39 del 2013 (sul regime delle inconferibilità e incompatibilità degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni), il decreto legislativo n. 235 del 2012 (disciplina delle incandidabilità), il d.p.r. n. 62 del 2013 (concernente le regole di condotta dei pubblici dipendenti) ed il decreto legislativo n. 150 del 2009 (sul ciclo delle performance).

Le competenze dell’Autorità nazionale anticorruzione. Le funzioni dell’Autorità, in seguito anche al decreto legge n. 90 del 2014 (leggi questa scheda) possono essere così riassunte:

collaborazione con gli organismi analoghi che operano a livello internazionale;
definizione del Piano nazionale anticorruzione e vigilanza sull’attuazione della legge da parte delle pubbliche amministrazioni;
analisi dei fenomeni di corruzione e presentazione di misure per contrastarli, anche attraverso una relazione annuale alle Camere;
pareri consultivi sulle autorizzazioni allo svolgimento di incarichi esterni da parte dei dirigenti amministrativi
alta sorveglianza sulla realizzazione delle opere dell’EXPO 2015 e su alcune tipologie di varianti consentite dal Codice dei contratti pubblici. In seguito alla decisione del Consiglio dei ministri del 27 agosto 2015, i poteri di alta sorveglianza di cui all’art. 30 del decreto legge n. 90 sono stati estesi anche al Piano degli interventi straordinaria da adottare in occasione del Giubileo (a tale riguardo l’Anav ha emanato apposte Linee guida con l’indicazione degli atti sottoposti al controllo e delle procedure da seguire).

I Piani anticorruzione. La legge prevede una complessa attività di pianificazione e controllo, che coinvolge tutti i diversi livelli di governo e che ha come elemento essenziale il Piano nazionale anticorruzione (per il primo Piano anticorruzione clicca qui), cui le singole amministrazioni devono uniformarsi, approvando i relativi piani triennali di prevenzione della corruzione. I piani devono individuare le attività a maggior rischio corruzione e gli interventi di formazione e controllo utili a prevenire tale fenomeno. La legge prevede, inoltre, la nomina per ciascun ente di un responsabile delle attività di prevenzione, forme di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti,

Gli obblighi di trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Il Decreto Legislativo n. 33 del 2013 Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni è volto ad assicurare l’accesso da parte del cittadino alle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni (leggi più diffusamente questa scheda).

La disciplina sugli incarichi presso le pubbliche amministrazioni. il decreto legislativo n. 39 del 2013 Disposizioni in materia di inconferibilita’ e incompatibilita’ di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, riguardante il conferimento degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni e gli enti di diritto privato in controllo pubblico, al fine di evitare interferenze o commistioni tra politica e amministrazione e situazioni di conflitto di interesse; la legge in particolare detta la disciplina su:

– inconferibilità, che comporta la preclusione, permanente o temporanea, a conferire incarichi a coloro che sono stati condannati per reati contro la pubblica amministrazione, oppure provengano da enti di diritto privato regolati o finanziati, ovvero siano stati componenti di organi politici di livello nazionale, regionale e locale; la preclusione si applica anche per gli incarichi di direzione delle aziende sanitarie locali;

– incompatibilità, che determina l’obbligo, per il soggetto interessato, di scegliere quale incarico mantenere in caso di altra carica di vertice in un amministrazione pubblica ovvero in enti di diritto privato sottoposti a controllo pubblico o finanziati.

La normativa in materia di incandidabilità. Il decreto legislativo n. 235 del 2012 Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi individua le fattispecie che precludono la candidabilità alle cariche di parlamentare, di componente del Governo e di rappresentante nei consigli regionali e negli enti locali.

Il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. il d.p.r. n. 62 del 2013 Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici stabilisce le regole cui i dipendenti delle pubbliche devono conformarsi al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri di diligenza, lealtà, imparzialità.

Il ciclo delle performances. Il decreto legislativo n. 150 del 2009 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni detta una riforma della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, al fine di assicurare una migliore organizzazione del lavoro, più elevati standard di qualità e di efficienza e maggiore trasparenza. Nel Piano delle performances (da realizzare in stretto collegamento con il Piano Anti corruzione ed il Programma della Trasparenza) devono essere precisati gli obiettivi strategici ed operativi scelti da ciascuna amministrazione.

Il whistleblower. La legge n. 190 del 2012 prevede che il pubblico dipendente che denuncia condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria. A tal fine è garantita la riservatezza di tali segnalazioni (art. 54 bis). Si questo tema l’Anac ha predisposto delle linee guida (leggi scheda di sintesi).

(Per maggiori approfondimenti su questa materia, consulta la sezione “Anticorruzione, trasparenza e integrità” del sito dell’Autorità nazionale anticorruzione; sulla esperienza iniziale di attuazione della legge vedi il Primo rapporto annuale – dicembre 2013; leggi anche il protocollo di intesa tra Anac e Ministero dell’Interno del luglio 2014).

Sulla normativa regionale di contrasto dei fenomeni della criminalità organizzata e della corruzione leggi questa scheda.

Fonte: Ap

 

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