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Sarzana, rissa di piazza tra avvocati. Un gruppo ammonisce la Collega sindaco, lei: "Li querelo".

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​Decisamente non uno spettacolo all'altezza di quello stile del decoro che, secondo il codice deontologico forense, deve orientare, sempre e comunque, le relazioni tra gli avvocati. Ciò che in queste ore sta andando in scena nella civilissima Sarzana, in Liguria, sembra una rissa che ha molto di politico e molto meno di disputa forense, ma che, riportato dalla stampa locale e regionale, sembra essere uno di quegli eventi destinati a screditare l'avvocatura nel suo complesso, e che francamente ci poteva essere risparmiata.

Le parti in campo sono tutti avvocati. Da un lato legali impegnati nell'ambito socio-politico sarzanese, molti tra questi prossimi, sembra di capire, all'opposizione consiliare. Dall'altra parte, un altro avvocato, il sindaco in carica. I primi, con una nota, la criticano aspramente, richiamandola a comportamenti più appropriati e coerenti con il munus forense, la seconda, per tutta risposta, annuncia una possibile querela nei loro confronti, oltre ad un esposto al Consiglio dell'ordine.

Ma ecco un brano della lettera-appello alla sindaca della cittadina, Cristina Ponzanelli (anche lei avvocato), da pochi mesi sindaco a capo di una giunta di centrodestra: «Cosa c'entri con la filosofia delle ronde? Noi ti conosciamo, non sei mai stata come alcuni di quelli che ti circondano politicamente. Ci chiediamo cosa ci fai a fianco di chi commemora la Seconda Guerra Mondiale e i campi di sterminio, di chi vorrebbe chiudere egoisticamente le porte della propria nazione. Sei sempre stata dalla parte di chi è in difficoltà e soffre».

Secca la replica della sindaca: «Nessun avvocato può accettare lezioni di democrazia e di deontologia forense da chi strumentalizza la nostra categoria per sferrare un attacco politico tanto surreale e delirante quanto bieco e diffamatorio. Sporgerò querela nei confronti di chi infanga la mia reputazione professionale e personale a mezzo stampa, e presenterò esposto al consiglio dell'ordine degli Avvocati della Spezia e al consiglio di Disciplina di Genova».

Possiamo auspicare, da parte nostra, che il Consiglio dell'Ordine e quello di disciplina intervengano presto facendo cessare, da subito, questo spettacolo poco decoroso?

 

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