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Reiterazione vincolo espropriativo, SC precisa: nessuna indennità se non è provato il danno effettivamente prodotto

Con ordinanza n. 7151 del 22 marzo 2018, la Suprema Corte ha precisato che, quando è reiterato un vincolo espropriativo, la relativa indennità è commisurata all´entità del danno effettivamente prodotto e non al valore della proprietà espropriata. Ne consegue che se tale danno non è provato, al proprietario del bene espropriato potrebbe non essere riconosciuta alcuna indennità. Ma vediamo nel dettaglio la questione.
Il caso.
Nel caso sottoposto all´attenzione della Corte di Cassazione, l´attore aveva proposto opposizione alla stima dell´indennità che gli era stata riconosciuta dal Comune per la reiterazione del vincolo espropriativo di una parte del giardino pertinente alla villa di sua proprietà. A sostegno dell´opposizione, l´attore affermava che il danno subito da tale situazione doveva essere quantificato in relazione non solo alla riduzione dell´utilizzazione della sua proprietà, ma anche alla riduzione del valore di mercato della villa. A parere dell´attore, tra l´altro, la diminuizione del valore di mercato della villa era da considerarsi un danno di ancor più notevole entità in considerazione del fatto che la proprietà aveva ad oggetto un immobile di pregio. Nel corso del giudizio si costituiva il Comune che chiedeva il rigetto della domanda attorea. La Corte d´appello accoglieva l´opposizione dell´attore e, per tal verso, il Comune ricorreva in cassazione.
 
La decisione della SC.
I Giudici di legittimità, innanzitutto, richiamando la normativa che disciplina la reiterazione del vincolo espropriativo (art. 39 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, «Indennità dovuta in caso di incidenza di previsioni urbanistiche su particolari aree comprese in zone edificabili»), si esprimono sulla legittimità costituzionale della reiterazione. Ma vediamo il perché di questa precisazione. Va subito detto che i vincoli espropriativi hanno una durata di 5 anni. Un´area coperta da un vincolo di tal genere è destinata ad opere di pubblica utilità e diventa inedificabile per i privati. Se entro i 5 anni, le amministrazioni comunali non realizzano le predette opere, allora il vincolo decade e perde efficacia. E´ possibile, però, che prima della scadenza le amministrazioni reiterino tale vincolo. Tornando al caso di specie, la Suprema Corte conferma quanto già stabilito dalla Corte Costituzionale, ossia che la proroga del vincolo espropriativo è legittima quando l´autorità preposta alla gestione del territorio ricorre a questo istituto, all´esito di un procedimento valutativo ben motivato e ben ponderato in relazione alle effettive esigenze urbanistiche (cfr. Corte cost. 22 dicembre 1989, n. 575, Corte cost. 20 maggio 1999, n. 179). In questi casi, la legge riconosce al proprietario del bene espropriato un´indennità che, tuttavia, deve essere commisurata al danno effettivamente prodotto a seguito della reiterazione del vincolo. Ne consegue che è escluso qualsiasi altro criterio di quantificazione, quale ad esempio la riduzione del valore del bene. In forza di questo ragionamento i Giudici di legittimità affermano, altresì, che nel caso in cui non venga provato alcun danno in relazione alla proroga, al proprietario del bene espropriato potrebbe non essere riconosciuta alcuna indennità. E ciò a maggior ragione quando il proprietario nel frattempo abbia potuto continuare ad utilizzare il bene oggetto dell´espropriazione. In quest´ipotesi, infatti, ai fini del riconoscimento di qualsivoglia indennità, il privato avrebbe l´onere di dimostrare concretamente il pregiudizio subito a causa della reiterazione del vincolo espropriativo (cfr. Cons. St., ad. gen., 29 marzo 2001). Nel caso di specie, quindi, considerando che l´attore non aveva lamentato alcuna illegittimità della reiterazione, ma semplicemente aveva opposto la stima della relativa indennità, la Corte di Cassazione ha ritenuto che fosse necessario rivedere i criteri di quantificazione della predetta indennità adottati dalla Corte d´appello. E infatti, a parere dei Giudici di legittimità, nella questione in esame, il criterio da seguire era quello del danno effettivamente prodotto dalla proroga del vincolo espropriativo. Alla luce di tali argomentazioni, pertanto, la Suprema Corte ha accolto il ricorso proposto dal Comune, cassando la sentenza con rinvio.
Rosalba Sblendorio, autrice di questo articolo, si è laureata presso l´Università degli Studi di Bari nell´anno 2001 e ha conseguito l´abilitazione alla professione di avvocato nell´anno 2004. E´ iscritta all´Ordine degli Avvocati di Bari. Ha già pubblicato su questo sito i seguenti articoli: "Associazione pesca sportiva, SC chiarisce quando ha legittimazione attiva in giudizi a tutela ambiente", http://www.avvocatirandogurrieri.it/Associazione-di-pesca-sportiva-il-no-della-Cassazione-alla-legittimazione-attiva-nei-giudizi.htm;
"Utilizzazione abusiva acqua pubblica: l´illecito resta anche se è pendente il procedimento di sanatoria", http://www.avvocatirandogurrieri.it/Utilizzazione-abusiva-acqua-pubblica-l-illecito-resta-anche-se-e-pendente-il-procedimento-di-1.htm;
"Riproduzione di una foto: è possibile se non c´è consegna del negativo o di altro mezzo di riproduzione?", http://www.avvocatirandogurrieri.it/Riproduzione-di-una-foto-e-possibile-se-non-c-e-consegna-del-negativo-o-di-altro-mezzo-di.htm;
"Chi risponde dei danni causati da autoarticolato? La soluzione della Cassazione", http://www.avvocatirandogurrieri.it/Sinistro-autoarticolato-causa-danni-SC-responsabili-solidalmente-proprietario-motrice-e-rimorchio.htm; "Punti su patente, Cassazione: nessun obbligo di comunicazione ad utente in caso di variazioni", http://www.avvocatirandogurrieri.it/Punti-su-patente-Cassazione-nessun-obbligo-di-comunicazione-ad-utente-in-caso-di-variazioni.htm, "Concorrenza sleale: il fallimento della società convenuta non fa venir meno la condotta illecita", https://www.avvocatirandogurrieri.it/Concorrenza-sleale-il-fallimento-della-societa-convenuta-non-fa-venir-meno-la-condotta-illecita.htm,
"Privacy: trattamento dati sensibili, SC chiarisce quando occorrono tecniche di cifratura", https://www.avvocatirandogurrieri.it/Privacy-trattamento-dati-sensibili-SC-chiarisce-quando-occorrono-tecniche-di-cifratura.htm, "Plagio di un´opera, quando è responsabile anche la galleria d´arte?", https://www.avvocatirandogurrieri.it/Plagio-di-un-opera-quando-e-responsabile-anche-la-galleria-d-arte.htm,
"Opposizione a sanzioni IGP e DOP, Cassazione sul giudice competente", https://www.avvocatirandogurrieri.it/IGP-e-DOP-quando-e-competente-il-Giudice-di-Pace.htm, "Fazzoletti di carta e tracce di nickel: SC ne conferma la difettosità", https://www.avvocatirandogurrieri.it/Fazzoletti-di-carta-e-tracce-di-nickel-SC-ne-conferma-la-difettosita.htm, "Se abilitabilità manca, acquirente bene può ottenere un risarcimento: SC precisa tempi e modalità", https://www.avvocatirandogurrieri.it/Se-abilitabilita-manca-acquirente-bene-puo-ottenere-un-risarcimento-SC-precisa-tempi-e-modalita.htm, SC compone "guerra dei marchi": "Nullità non rilevabile da giudice d´ufficio", https://www.avvocatirandogurrieri.it/Marchio-la-sua-nullita-non-e-rilevabile-dal-Giudice.htm

 

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