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Approvato, in esame preliminare, nel Consiglio dei Ministri tenutosi il 15 febbraio 2024, il decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al D.lgs. 149/2022 (riforma Cartabia).
Come preannunciato dallo stesso Ministro della Giustizia, il testo apporta modifiche al Codice civile, al Codice di procedura civile, alle relative disposizioni di attuazione e ad alcune leggi speciali, con l'obiettivo di risolvere alcune difficoltà applicative e apportare le correzioni o integrazioni necessarie per garantire la piena efficacia della recente riforma.
Con il correttivo vengono anzitutto eliminate alcune disposizioni oramai inutili, perché surclassate dall'introduzione del domicilio digitale: ci si riferisce all'art. 82 del Regio decreto 37 del 1934, che impone all'avvocato, che svolga attività difensiva in foro diverso da quello di appartenenza, di eleggere domicilio nel luogo in cui ha sede l'autorità giudiziaria adita e l'art. 125 primo comma, che obbliga gli avvocati ad inserire nei propri atti il numero di fax.
Tra le novità più rilevanti, poi, l'introduzione, tra gli atti che a mente dell'articolo 634, co. 2, c.p.c., hanno valore di prova scritta ai fini della richiesta di decreto ingiuntivo, delle fatture elettroniche trasmesse attraverso il Sistema di interscambio (SDI), gestito dall'Agenzia delle entrate.
Novità, infine, anche relativamente alle modalità di espletamento delle udienze civili: la novella chiarisce, infatti, che, in tutti i casi in cui la presenza personale delle parti sia prevista espressamente dalla legge o disposta dal giudice, o sia indispensabile per l'esercizio del diritto di difesa, l'udienza non potrà essere sostituita da note scritte.
Nella stessa seduta il Consiglio dei Ministri ha, poi, provveduto ad approvare un disegno di legge per la ratifica e l'esecuzione dell'Accordo di sede tra la Repubblica italiana e il Tribunale unificato dei brevetti, fatto a Roma il 26 gennaio 2024.
In attuazione del Protocollo sui privilegi e le immunità del Tribunale unificato dei brevetti, l'Accordo consente il corretto stabilimento e il buon funzionamento della Divisione locale italiana di detto Tribunale unificato.
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Paola Mastrantonio, avvocato; amante della libertà, della musica e dei libri. Pensiero autonomo è la mia parola d'ordine, indipendenza la sintesi del mio stile di vita. Laureata in giurisprudenza nel 1997, ho inizialmente intrapreso la strada dell'insegnamento, finché, nel 2003 ho deciso di iscrivermi all'albo degli avvocati. Mi occupo prevalentemente di diritto penale. Mi sono cimentata in numerose note a sentenza, pubblicate su riviste professionali e specializzate. In una sua poesia Neruda ha scritto che muore lentamente chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno. Io sono pienamente d'accordo con lui.