Nessun riconoscimento di maternità al padre avvocato

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con Sentenza n. 11129/2016, depositata il 30 maggio.
I Supremi Giudici hanno infatti giustamente evidenziato come la posizione del padre non fosse assimilabile a quella della madre, perché "la maternità", diversamente rispetto a quanto possa accadere per altri istituti di cui possono usufruire indistintamente i genitori, ha il precipuo scopo di tutelare la salute della madre che affronta fisicamente la gravidanza.
Secondo la Corte, questa protezione non avrebbe potuto essere riconosciuta al padre che di fatto, neppure ne necessitava, non subendo conseguenze fisiche dirette in relazione alla nascita di un figlio.
Tale controversa questione ha investito anche importanti profili di legittimità costituzionale che sono stati affrontati dai Supremi Giudici, i quali hanno precisato come i Giudici della Corte Costituzionale non abbiano esitato a ricondurre l´indennità di maternità alla maternità biologica.
In tale prospettiva, ha evidenziato il Collegio, l´indennità di maternità spetta solo alla madre biologica.
Gli Ermellini in buona sostanza nel caso "de quo", hanno seguito principi sanciti in materia di eguaglianza sia dalla Corte Costituzionale che dalla Giurisprudenza Comunitaria.
Infatti, hanno precisato che così come situazioni uguali devono essere trattate nella stessa maniera, situazioni diverse non possono trattarsi in maniera eguale, e non vi è dubbio che la posizione " biologica" del padre e della madre di fronte alla nascita di un figlio non sono raffrontabili.
Alla luce di tali considerazioni il ricorso del padre avvocato è stato respinto.
Sentenza allegata