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Manette a Legnano, arrestato il sindaco Fratus (Lega), il pm: "Nessun senso della legalità"

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Manette al Comune: il sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus (Lega) è stato arrestato con l'accusa di turbata libertà degli incanti e corruzione elettorale, nell'ambito di un'inchiesta  coordinata dalla guardia di finanza di Milano su ordine della Procura della Repubblica di Busto Arsizio.  In cella l'assessore al bilancio e vicesindaco del comune di Legnano Maurizio Cozzi, mentre al primo cittadino sono stati concessi i domiciliari. Sotto accusa alcune selezioni, come quella del dirigente per lo sviluppo organizzativo del Comune, ma anche di funzionario consulenti per alcune partecipate e società in house.

"Le nomine principali delle società partecipate dal Comune di Legnano e le nomine stesse all'interno dell'amministrazione comunale sono state pilotate da soggetti sotto indagine". Parole del sostituto procuratore di Busto Arsizio Nadia Calcaterra. "Gli indagati avviavano selezioni personali, agganciavano i loro candidati, sostenevano dei colloqui e alla fine facevano in modo che i bandi venissero turbati in modo tale da ottenerne la nomina" nonostante "l'incompatibilità assoluta con l'incarico bandito. La cosa più allarmante e disarmante è che gli indagati tutti hanno scarsissimo senso della legalità e non percepiscono assolutamente la gravità delle loro azioni, quasi fosse un modus operandi che, solo perché diffuso, è legalizzato".

 

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