Se questo sito ti piace, puoi dircelo così
Così deciso dal tribunale, Loredana Bertè è colei a cui sarebbe toccato vincere questa edizione del Festival sanremese. Se fossimo stati in una competizione regolata dalla mera conta dei voti, in cui, per usare una semantica cara a qualcuno, uno vale uno, questa competizione tra i musicisti italiani probabilmente - il condizionale è infatti d'obbligo - non avrebbe avuto alcuna storia, sarebbe stata un trionfo della mitica Loredana. Un trionfo che è stato decretato dagli scroscianti, interminabili applausi di una platea che, improvvisamente, d'impeto, si è alzata in piedi, inchinata alla maestria della Bertè, alla sua voce gridata, ammaliata da quelle gambe perfette, da quella passione che ricordava la Tina Turner dei tempi migliori, da quella capacità, ribadita volitivamente, di gettare il cuore oltre ogni ostacolo, dell'anagrafe come anche delle vicende della vita. Ma incantata, soprattutto, da quelle parole meravigliose, "ti aspetti tutta una vita per essere un attimo... Cosa nascondi negli occhi te e cosa vuoi da me?".
Certo, si tratta di una ipotesi che, in qualche modo, è un azzardo, considerato che nel rush finale, il televoto è stato canalizzato esclusivamente sui 3 singoli e gruppi che sono saliti alle posizioni più alte del podio. Eppure in tanti sono disposti a scommettere che quell'enorme tributo che a Loredana è stato riservato dalla platea sarebbe ugualmente stato riservato anche dal pubblico da casa. Ma le regole a Sanremo sono altre.
Possiamo dirlo, che ascoltando questa ragazzina chiamata Loredana ci siamo ricordati dei nostri anni migliori, e ci siamo ricordati anche di lei, di quella love story adrenalinica con il grande Bjorn Borg, di quella sua musica esaltante di quegli anni? Possiamo dire che ci sarebbe piaciuto che Loredana potesse essere lei la vincitrice di questa edizione del Festival, e senza nulla togliere a Mahmood, questo splendido ragazzo della periferia milanese, costretto dalla stupidità umana a puntualizzare, alcune ore dopo la sua straordinaria vittoria, di essere un italiano?
Così non è stato, ma per noi, cara Loredana, sei tu la vincitrice morale!
C'è qualcosa che non va
Per essere seduti qui
Per dirsi almeno
E dire almeno le cose inutili
Che ti sembra vero solo se
Doveva andare poi così
Che vuoi dare tutto
Vuoi dare tutto e resti lì
Ed io ci credevo
Ed io ci credevo sì
Ci vuole soltanto una vita
Per essere un attimo
Perché ci credevi
Perché ci credevi sì
Ti aspetti tutta una vita
Per essere un attimo
Che cosa vuoi da me
Che cosa vuoi da me
Cosa ti aspetti dentro te
Che tanto non lo sai
Tanto non lo vuoi
Quello che cerchi tu da me
Che cosa vuoi per me
Che cosa vuoi per te
Cosa ti aspetti in fondo a te
C'è qualcosa che non va
E tutto poi finisce qui
Puoi fare a meno
Di fare almeno le cose facili
Se è vero poi più vero è
Se va bene va bene così
E fragile fragile resti lì
E io ci credevo
Io ci credevo sì
Ci vuole soltanto una vita
Per essere un attimo
E tu ci credevi
Tu ci credevi sì
Ti aspetti tutta una vita
Per essere un attimo
Che cosa vuoi da me
Che cosa vuoi da me
Cosa ti aspetti dentro te
Che tanto non lo sai
Tanto non lo vuoi
Quello che cerchi tu da me
Che cosa vuoi per me
Che cosa vuoi per te
Cosa nascondi dentro di te
Ma io non posso credere che
Che esista un altro amore
Che esista un altro amore come te
Ma io non posso credere che
Esista un altro amore
Esista un altro amore
Che cosa vuoi da me
Che cosa vuoi da me
Cosa ti aspetti tu da me?
Che tanto non lo sai
Tanto non lo vuoi
Quello che cerchi tu da me
Che cosa vuoi per me
Che cosa vuoi per te
Cosa nascondi negli occhi te
Che cosa vuoi da me?
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.