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Docenti, maltrattamenti a danno alunni, Cassazione: quando ricorrono

I Giudici della VI Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n.19852 del 12 maggio 2016, hanno avuto modo di stabilire e precisare i contorni e le differenze tra il reato di maltrattamenti (art. 572) e quello di abuso dei mezzi di correzione (art. 571 CP).
Prendendo le mosse dal caso concreto che vedeva sottoposta ad indagini penali un´insegnante di sostegno, indagata per il reato di maltrattamenti, destinataria di una misura cautelare di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parti offese (due minori, alunne con disabilità), i Giudici hanno avuto l´occasione per affermare che, ai fini della integrazione del reato di maltrattamenti, è necessario che vi sia sta l´abitualità dei comportamenti lesivi della incolumità fisica e morale del soggetto e che con riferimento all´elemento psicologico, è sufficiente che l´autore del reato abbia agito con l´intenzione di porre in essere una condotta vessatoria, lesiva dell´integrità fisica e morale della parte offesa. Quest´ultimo elemento si concretizza anche se l´indagata abbia agito per finalità educative e correttive.
Infatti nel rigettare il ricorso proposto dall´indagata avverso il decreto che ha emesso la misura cautelare, i giudici della Cassazione hanno evidenziato come nel caso concreto l´insegnante indagata abbia posto in essere, a danno delle due alunne assegnatele, con cadenza quasi quotidiana, strattonamenti, frasi ingiuriose, e comportamenti con toni aggressivi.
Sentenza allegata
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