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L'arte del narrare nelle mani delle donne attraverso la poesia, la pittura o l'obiettivo di una macchina fotografica. Raccontarsi con parole che sgorgano dall'inconscio che parlano dei tormenti e delle gioie dell'animo femminile; versi racchiusi in pagine che trasudano di vita, di storie passate, di sogni nel cassetto, di occasioni perse e che gridano giustizia per un torto subito, che rievocano memorie immaginando le meraviglie dell'universo. Raccontarsi attraverso le pennellate che l'artista ha sapientemente depositato su una tela rendendo unico ed irripetibile quel momento.Narrarsi attraverso il linguaggio visivo; a tal proposito, a pensarci bene, non è sbagliato dire che l'intera esistenza di un individuo può essere racchiusa nel book fotografico della sua vita. Pertanto, il linguaggio visivo, potrebbe assurgere al ruolo di custode della memoria storica dell'essere umano e presentarsi come valida occasione per ripercorre le tappe fondamentali dell'esistenza dell'uomo e della donna. Le immagini, dunque, sono una sorta di viaggio per raccontarsi, per guardarsi e conoscersi. Un esperienza da vivere e tutta da raccontare che prende vita, ad esempio, nei locali della Libreria delle Donne di Bologna nell'ambito del laboratorio "Narrarsi per immaginarsi, prove di autobiografia" tenuto da Patrizia Piccin, arte-terapeuta che utilizza il linguaggio visivo "per riprendere il filo, per unire i punti di una storia - la propria - e consolidare la trama che la sorregge, mettendo in risalto elementi di continuità insieme a elementi nuovi e inaspettati". Un laboratorio per guardare la vita con occhi diversi, da angolazioni diverse e percepirsi in maniera differente. Un modo per parlare di donne e raccontare la loro vita attraverso uno scatto fotografico.
Narrarsi con le parole, con i racconti di donne e i versi di poetesse che prendono forma in uno spazio di confronto e riflessione come nell'ambito della rassegna "Una come lei 2020, incontri e pratiche di poesie", giunta alla terza edizione e curata da Anna Franceschini e Roberta Sireno assieme alla Biblioteca Italiana delle Donne allo scopo di creare un luogo raccolto che contenga riflessioni nate da incontri e avvicinamenti sulla poesia e sul fare poesia. Riflettori puntati sulla scrittura creativa, attraverso il confronto con autrici. Sono previsti anche dei momenti pubblici per dare visibilità e rilievo a donne che si affermano prendendo parola e spazio, raccontando le proprie capacità e le proprie opere. Teatro della rassegna, la città di Bologna.
Questi sono solo alcuni dei momenti di lettura, riflessione e confronti al femminili aperti ad un pubblico assolutamente eterogeneo per età e genere che si svolgono della città metropolitana di Bologna. Occasioni per dare spazio alle donne in un epoca in cui essa continua ad essere oggetto di polemiche a sfondo sessuale e l'abbigliamento è considerato uno dei principali fattori scatenanti di attacchi sessisti. Un esempio su tutti: l'edizione 2020 del Gdf!
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Mi chiamo Giovanna Cascone, ho una personalità poliedrica e i cambiamenti li vivo come nuove sfide. Da qualche anno abito a Bologna e credo di aver trovato la mia dimensione. Una città aperta e accogliente, con un ampio sguardo al mondo femminile. Mi interesso di politica e guardo con attenzione il versante delle cosiddette - pari opportunità -. Adoro il cinema, il teatro, la musica, la danza; in poche parole, amo l’arte in tutte le sue forme. Mi piace leggere e viaggiare. Vivo la vita con entusiasmo e cerco di assaporare, attimo dopo attimo, le piccole e grandi vittorie che mi riserva.
Sono una giornalista pubblicista, esercito da circa 14 anni. Sono iscritta all’Ordine dei giornalisti di Sicilia e collaboro da oltre 12 anni con il quotidiano La Sicilia. Ho lavorato per 10 anni presso E20sicilia, un’emittente televisiva sita in Vittoria (RG). Ho collaborato con alcune riviste specializzate e curato i rapporti con la stampa per progetti di interesse turistico come Azzurro mediterraneo. Ho avuto l’onore di presentare ben tre edizioni del VideoLab Film Festival - Concorso Internazionale dei Corti del Cinema d’Arte Mediterranea di Kamarina. Da anni sono a fianco di associazioni che lottano per la difesa delle donne vittime di violenza.