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Sotto i colpi rovinosi di un meccanismo perverso, l'avvocatura si avvia a congresso.
Tema : L'avvocato nella Costituzione. In realtà, l'avvocato si trova in un'altra situazione meno nobile, che non diremo. Ma tanto sappiamo tutti quale sia.
Ora, l'importante è sapere se l'avvocatura, composta- dicono – di duecentocinquantamila individui, sia come maionese impazzita, e non più amalgamabile, o come il mercurio, sparso per terra, che con un paziente lavoro può essere ricondotto a unità.
Diciamolo ancora una volta: la situazione è drammatica. E necessiterebbe di lealtà politica. E invece ancora giochiamo. Ancora non riceviamo le risposte a domande che facciamo da anni.
Sia chiaro. Le domande le facciamo a nostri pari: non siamo sudditi. E pertanto pretendiamo delle risposte, che non vengono date. Perché?
Mi riferisco alle domande su "Il Dubbio". Nessuno si è degnato di porgere mezza risposta a mezza domanda. E allora io ne faccio un'altra. Possiamo sapere quale sia l'emolumento del direttore del nostro giornaletto parrocchiale? No, perché qui in mezzo a noi c'è gente in gravissima difficoltà, e noi buttiamo i soldi. E ancora: è stato pubblicato il bilancio della società che edita "Il Dubbio"? Penso proprio di no. Perché?
Ecco, noi facciamo finta di essere vivi, ma siamo morti. Forse. Lo sapremo a Catania, se i delegati saranno all'altezza del compito che hanno inteso assumersi, oppure no.
Nel frattempo, voglio dire ai miei fratellini e alle mie sorelline due cose, semplici semplici, su come intendo la professione e come intendo la mia vita.
C'è una parte della mia vita, una piccola parte della mia vita, che si può chiamare Felicità. La condivido con voi, Consorelle e Confratelli, che anche custodite nei Vostri cuori una piccola parte di Felicità, che è vostra, e che nessuno Vi toglierà mai.
Voglio anche a voce alta e chiara dire con chi non la condivido: non la condivido con chi ha la mangiatoia bassa, e pur di mangiare china la testa.
Non la condivido con il Commissario Straordinario di un importante ente pubblico di Roma, che in un colloquio telefonico mi ha detto testualmente : "Evidentemente Lei e la Sua cliente fate parte della stessa cordata". Ho risposto quello che dovevo rispondere. Io non faccio parte di cordate, non ho clienti ma assistiti, sono un uomo libero e libero morirò. Povero, ma libero.
Non la condivido con un Custode Giudiziario che cacciando l'esecutato dalla casa venduta all'asta ha detto "Il Suo Avvocato è troppo scrupoloso" riferendosi a me. Ho detto al mio assistito, che mi riferiva la frase, che quella frase era una minaccia, la minaccia formulata da una rotella di un potere cieco e spietato.
Non la condivido con il giovane Collega che nella udienza di una causa che riguardava me e dove mi difendevo da solo, quando ho esibito una certa lettera arrivata tra citazione e prima udienza, ha chiesto di leggerla, poi l'ha buttata sulla scrivania dicendo "Questa lettera può averla scritta chiunque" (sottintendendo che poteva essere falsa), Ne riparleremo in fase istruttoria: però alla fine della udienza l'ho preso da una parte e gli ho detto "Potrei essere tuo padre. Questa volta ho lasciato correre, la prossima chiederò che parole come quelle che hai detto siano messe a verbale e ti farò un esposto".
No, la mia Felicità, per quello che vale, per quello che è durata, io la condivido con i derelitti, con gli aggrediti, con chi non riceve lo stipendio da mesi, con chi non ha gli strumenti per reagire, con chi non ha più il coraggio e la forza di guardare negli occhi i figli, con chi ha sbagliato, con chi se mangia a pranzo non mangia a cena. E non sono pochi.
E con loro voglio condividere il mio stupido, insignificante passaggio terreno.
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Non c'erano più suoni
nelle vie solitarie,
nelle vie solitarie
non c'erano rumori.
Tu, senza più ritrosia,
avvicinavi ancora
la tua mano alla mia
e ci fioriva in cuore,
in cadenza ternaria
il ritmo straordinario
della Felicità......
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Sono nato a Roma nel 1955, Foro di Roma dal 1993, Cassazionista dal 2006. Sono esperto di contenzioso in diritto commerciale, societario, bancario, assicurativo e civile, con approfondita esperienza in campo penale nel settore dei reati finanziari. Ho lavorato anche all'estero, in particolare in Cecoslovacchia e URSS e nella mia vita professionale e privata ho praticato e conosciuto 5 lingue (inglese, francese, russo , tedesco e spagnolo). Sono stato Redattore presso la Compagnia Editoriale srl per le testate Bicisport e Cicloturismo, Docente di Fascia A presso l’Istituto di Studi Giuridici “A.C. JEMOLO” e relatore in numerosi convegni. Nel settore ADR (Alternative Dispute Resolution) sono stato Vice Presidente della Delegazione Italia della Cour Europeenne d'Arbitrage, ho conseguito il titolo di Mediatore nel 2010, ho condotto circa 300 Mediazioni ed ho numerose pubblicazioni su riviste specializzate in materia di arbitrato e mediazione. Nel 2011 sono stato Componente della XXI Commissione per gli esami di abilitazione alla professione di avvocato presso la Corte di Appello di Roma. Discendo da una famiglia di Avvocati per 5 generazioni e come dico spesso "ve conosco tutti!". Ho scritto due libri : “Uno di duecentocinquantamila – troppi avvocati” e “Avvocà, per ora grazie”, in cui ho voluto narrare, anche in chiave ironica e fantastica, i drammi della nostra professione, i rapporti con i Clienti, con i Colleghi e con le Istituzioni Forensi. La nobiltà e la dignità che, nonostante tutto, la caratterizzano. La mia passione sono i libri, leggerli e scriverli.