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Elefante (Nad): "Gruppi di potere tramano per una leggina che vanifichi effetti sentenza anticasta, avvocatura libera si faccia sentire"

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Dietro il rinvio disposto da alcuni consigli dell'ordine territoriali delle elezioni per il loro rinnovo, sarebbe concreto il rischio che qualcuno abbia richiesto al governo un intervento legislativo diretto a sanare le problematiche insorte a seguito della nota pronuncia della Corte di Cassazione a sezioni unite che, stabilendo l'impossibilità dei consiglieri uscenti di ricandidarsi per un secondo mandato, ha provocato un autentico terremoto, scompaginando le liste ed inducendo in alcuni casi alcuni consiglieri a ritirare la propria candidatura è in altri, come nel caso di Catania, a confermarla.

Siccome, tuttavia, la sentenza delle sezioni unite sembrerebbe non lasciare spazio ad altre interpretazioni, La strada sarebbe stata individuata in un intervento legislativo, rispetto al quale l'avvocatura libera non può rimanere siente ma deve protestare e, all'occorrenza, scendere in piazza.

È quanto sostenuto, con un post sulla propria bacheca facebook, dal segretario nazionale di nuova avvocatura democratica, avvocato Rosaria Elefante, che qui pubblichiamo:

È di oggi la notizia che il COA di Livorno - per la verità non il primo - ha disposto il rinvio delle elezioni.


Pare che i consiglieri labronici sappiano qualcosa che noi non sappiamo e che abbiamo persino paura di ipotizzare.

Se vi dovesse essere un intervento normativo volto a scongiurare il "pericolo" #ineleggibilità e se di questo intervento "qualcuno" fosse già a conoscenza, saremmo in presenza del concreto inveramento dei rischi preconizzati dalle SS.UU..

La posizione di potere e privilegio degli attuali Consiglieri non solo li avvantaggerebbe nella contesa elettorale ma sarebbe idonea a chiedere ed ottenere una normazione su misura - una legge ad personam si sarebbe detto in epoca di anti berlusconismo imperante - per prorogare se stessa ancora ed ancora.

Se così davvero dovesse essere, l'avvocatura libera non potrebbe restare a guardare in silenzio ma dovrebbe unirsi e combattere contro lo strapotere delle proprie istituzioni.

In questi anni, il vero limite della categoria è stato, infatti, l'accettazione supina della tracotante violenza delle proprie figure apicali, che hanno disposto delle istituzioni come fossero cosa propria.

È venuto il momento di sovvertire questo stato di cose e riconsegnare l'avvocatura agli avvocati.

 

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