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Giudice beccato con spacciatore trasferito dal penale al civile. Ma la Giustizia ci guadagna ?

C´era anche un magistrato in servizio presso il tribunale di Agrigento fra i clienti degli spacciatori. In compagnia di tanti altri: quindici avvocati, un appuntato dei carabinieri, un dentista, un assistente di volo, un assicuratore, alcuni commercianti e due noti ristoratori del centro città. Molti di questi, come il giudice, sorpresi dalle forze dell´ordine in compagnia del pusher.
Adesso il magistrato, che era assegnato al penale, è stato trasferito alla sezione civile. Non può occuparsi di stupefacenti e rapine ma è libero di amministrare la giustizia dirimendo conflitti familiari o decidendo altre delicate questioni.
Facendo sorgere un interrogativo non da poco: forse il settore civile è meno importante del penale? Un consumatore di cocaina può fare il giudice? O anche l´avvocato?
Sono domande che si pone il cittadino comune, e tra questi perfino il brillante giornalista palermitano del quale riportiamo il commento.

di Salvo Palazzolo*

Ha chiesto di non occuparsi più di penale, è stato trasferito al settore civile il giudice di Agrigento fermato nei giorni scorsi dalla sezione Narcotici della squadra mobile con uno spacciatore, a Palermo. Il presidente del tribunale Pietro Falcone ha adottato un provvedimento d´urgenza e ha fatto partire la segnalazione disciplinare, alla procura generale della Cassazione e al ministro della Giustizia. Intanto, il giudice si è messo in ferie. Il suo nome è nella lista dei clienti eccellenti finiti nell´ultima indagine antidroga della procura di Palermo. Lista che ieri si è allungata.

Un altro blitz della squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti, contro 13 fra trafficanti e spacciatori, ha sorpreso un giovane avvocato che si faceva portare la cocaina da un cliente, direttamente in studio; ma anche una giovane che utilizzava un telefonino intestato alla Cortedei Conti per contattare il pusher. Poi, un politico e un giornalista, anche loro chiamavano con cellulari di servizio per comprare la dose giornaliera, telefoni intestati alla RegioneSiciliana (il secondo, in particolare, all´assessorato Sanità di piazza Ziino). I nomi di questi consumatori di cocaina vanno ad aggiungersi ai 133 segnalati nell´ultimo anno dalle forze dell´ordine alla prefettura di Palermo. Il 5 per cento del totale, 2651 persone; il 92 per cento consuma invece marijuana (224 sono minorenni). Gli assistenti sociali hanno fatto 1007 colloqui, 1.206 consumatori sono stati già sanzionati, con la sospensione della patente, del passaporto e della carta d´identità valida per l´espatrio.

«Chi consuma droga finanzia le mafie», dice senza mezzi termini il questore Guido Longo nella sua ultima conferenza stampa prima di ricoprire l´incarico di prefetto di Vibo Valentia.

L´indagine, coordinata dal pubblico ministero Maurizio Agnello, ha accertato un patto fra la famiglia mafiosa di Porta Nuova e la Camorra. «Un giro d´affari milionario», spiega Longo.
*pubblicato su La Repubblica.it 23 febbraio

 

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