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Garantire professionalità e aggiornare compensi: le richieste dei commercialisti

Da un lato il riconoscimento da parte del legislatore della centralità della funzione del revisore degli Enti locali, dall´altro criteri di selezione che non premiano le migliori professionalità e compensi troppo bassi e non aggiornati dal lontano 2005. Per superare questa oggettiva contraddizione, i commercialisti italiani mettono in campo un pacchetto di proposte migliorative che, affermano, "tornerebbero utili all´intero sistema dei controlli degli Enti locali". Si va dal superamento almeno parziale del sistema di estrazione a sorte per la selezione dei revisori al tanto atteso incremento dei limiti massimi dei compensi. Proposte, quelle dei commercialisti, presentate oggi a Roma nel corso di un Convegno nazionale al quale ha partecipato il ministro per gli affari regionali, Enrico Costa.
"Il legislatore - ha affermato il presidente nazionale della categoria, Gerardo Longobardi - dimostra di riporre grande fiducia nel revisore degli Enti locali. Se così non fosse, non si capirebbe perché gli siano stati affidati quasi 100 adempimenti, peraltro estremamente complessi. Ma se il revisore viene finalmente riconosciuto come un pilastro nell´organizzazione dell´ente locale, nel quale svolge una funzione insostituibile di presidio di legalità, è arrivato il momento di garantirne davvero la professionalità e valorizzarne il ruolo, anche dal punto di vista economico. Non è più possibile considerarlo contestualmente una risorsa e un costo della politica. E´ infatti sono sempre più frequenti i casi di professionisti che, disincentivati dalla sproporzione tra responsabilità da un lato e compensi a dir poco inadeguati dall´altro, rinunciano all´incarico".
Secondo il Consigliere nazionale delegato alla materia, Giovanni Parente, "il legislatore ha adottato misure che rendono l´incarico sempre meno attraente per le migliori professionalità: il compenso che dovrebbe essere aggiornato triennalmente è fermo al 2005; è stato fissato un rigido tetto alle spese rimborsabili ed è stato introdotto un sistema di selezione totalmente aleatorio, sulla base di un meccanismo a estrazione". "Inoltre, a fronte di un ipertrofico aumento di funzioni, adempimenti, controlli e responsabilità - ha aggiunto Parente - il professionista alla prima esperienza ha, come unica opzione disponibile l´incarico di revisore unico: il rischio, insomma, è di trovarsi allo sbaraglio, sia pure in un Comune di piccole dimensioni".
"Si tratta – ha affermato il Vicepresidente nazionale della categoria, Davide Di Russo - di una situazione che va evidentemente corretta, a favore dell´ente, che deve poter contare sui migliori professionisti per lo svolgimento di un incarico delicatissimo e a favore di professionisti, che meritano, se non altro, un trattamento e una considerazione che, allo stato attuale, rischiano di essere percepiti al di sotto degli standard minimi di decoro. Non saprei ad esempio come altro definire il compenso di 1500€, spese incluse, per l´incarico di revisione da svolgere a 147km di distanza dal proprio luogo di residenza". "Non si tratta – ha proseguito – di una mera rivendicazione economica: l´obiettivo è creare le condizioni per consentire al revisore di operare al meglio, così consolidando il sistema di controlli nell´interesse del Sistema Paese". Tra le principali proposte – ha spiegato Di Russo - c´è innanzitutto "l´attualizzazione dei limiti massimi al compenso, con incrementi se il revisore esercita le proprie funzioni anche nei confronti delle istituzioni dell´ente (10% in più per ogni istituzione, sino a un incremento massimo del 20%)". Nel contempo, il rimborso spese andrebbe ancorato – prosegue Di Russo - alla misura stabilita per gli amministratori dell´ente".
Sulla revisione del sorteggio per la selezione del revisore, la proposta – ha spiegato il Vicepresidente dei commercialisti – è quella di "estrarre dall´elenco ex d.m. 23/2012 cinque nominativi in caso di revisore unico e quindici in caso di collegio, consentendo poi all´ente di individuare i professionisti che dovranno ricoprire l´incarico tra coloro che sono stati estratti". In caso di organo collegiale, invece, "un componente andrebbe selezionato tra i soggetti indicati all´art. 3, co.2, d.m. 23/2012, in modo da favorire la formazione dei giovani alla prima esperienza di revisione attraverso la possibilità di accedere fin da subito a organi collegiali, a fianco di colleghi già rodati".
Fonte: Ordine Commercialisti

 

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