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L'Italia si mobilita contro i numerosi e sempre più frequenti casi di femminicidio organizzando manifestazioni, conferenze, dibattiti e spettacoli in ogni angolo del Paese. Da Roma a Vittoria, da Bologna a Milano prendono vita eventi che fotografano l'inarrestabile ondata di violenza che continua a colpire le donne. Un bollettino di guerra quello diffuso in questi giorni dalla Polizia di Stato, a Milano, in occasione dell'iniziativa denominata "Questo non è amore 2019" dalla quale si evince che giornalmente sono "88 le donne vittime di violenza: il 36% subisce maltrattamenti, il 27% stalking, il 9% violenza sessuale e il 16% percosse". Inoltre è emerso che sia le vittime sia gli autori di violenze di genere sono per lo più di origine italiana e che nella stragrande maggioranza dei casi chi fa violenza è il marito, il fidanzato o un conoscente. Dati allarmanti che meritano un'ampia riflessione e una presa di coscienza da parte di tutti. Un fenomeno che può essere contrastato anche e soprattutto con il dialogo e la diffusione della cultura di genere nelle scuole, nei circoli, nelle sale parrocchiali e nei più disparati luoghi di ritrovo. Uomini e donne, anziani e giovani devono riappropriarsi di quei valori perduti, di quel senso civico tipico di una cultura veramente democratica in cui non vi sia l'uso della violenza per reprimere atteggiamenti non desiderati e un "no" non deve essere motivo di ira omicida. Contestualmente vi è la crescente necessità di riconquistare gli spazi, ovvero città, dove poter circolare liberamente a qualsiasi ora del giorno e della notte senza temere per la propria incolumità. Sfido chiunque a pensare quante volte nel ritornare a casa, dopo aver trascorso una serata in compagnia, abbia deciso un percorso alternativo più sicuro o abbia preferito chiamare un taxi o chiedere un passaggio ad un amico fidato invece che andare in autobus o a piedi al fine di evitare episodi spiacevoli e violenze di vario genere. Così vivono le donne, adeguando le loro scelte e cercando di sopravvivere in una società che abbassa la testa davanti a cotanta violenza, che lusinga, illude e giustifica azioni abominevoli. Eppure una parte di quella stessa società si è ribellata mostrando la faccia della gente perbene che vuole giustizia, che vuole libertà, che vuole vivere pacificamente nel proprio territorio, che vuole frenare l'ondata di intolleranza e violenza che sta infettando il pianeta.
Ieri la voce delle donne ha invaso la capitale con la manifestazione organizzata dal movimento "Non una di meno" in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Oltre cinquantamila persone si sono unite al corteo intonando il grido unanime :"contro la violenza, saremo rivolta!". In questi giorni anche le scuole scendono in campo e partecipano alla rivolta pacifica offrendo spunti interessanti e aprendo le porte al mondo associazionistico. A Vittoria l'associazione "Il Filo di Seta" in collaborazione con l'IIS "E.Fermi" ha organizzato per lunedì 25 novembre un incontro dal titolo "Il dialogo: antidoto di violenza" che si terrà presso l'auditorium dell'istituto. In quell'occasione i veri protagonisti saranno gli studenti con le loro domande, le loro riflessioni e con il monologo "La voce delle donne" affidato alla studentessa Michela Cicero. A relazionare: Bruno Giordano, magistrato, Giusi Agnello, questore della Polizia di Stato di Ragusa, Rosa Perupato, presidentessa de Il Filo di Seta, Sonia Benvissuto, psicologa.
Sempre a Vittoria, le scuole in rete saranno presenti con la "II Ed. del corso di formazione: Questioni di genere la scuola non tratta " presso l'I.C. "San Biagio". L'evento ricco di interventi vedrà la presenza di Katja Centomo, scrittrice e autore di"Franca Viola. La ragazza che disse no", e dell'attrice Lucia Sardo accompagnata al piano da Antonela Rollo. A Bologna, l'Ama Mater si presenta in grande stile istallando una panchina rossa nel cortile di Palazzo Poggi. Il monumento intitolato "cuore nero" simboleggia l'impegno dell'ateneo nel contrastare la violenza sulle donne, la forza resiliente delle donne e vuole fungere da monito contro i femminicidi. La panchina rossa sarà inaugurato il prossimo 27 novembre.
Anche i commercianti si mobilitano in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne e nelle vetrine dei negozi spuntano le scarpette rosse.
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Mi chiamo Giovanna Cascone, ho una personalità poliedrica e i cambiamenti li vivo come nuove sfide. Da qualche anno abito a Bologna e credo di aver trovato la mia dimensione. Una città aperta e accogliente, con un ampio sguardo al mondo femminile. Mi interesso di politica e guardo con attenzione il versante delle cosiddette - pari opportunità -. Adoro il cinema, il teatro, la musica, la danza; in poche parole, amo l’arte in tutte le sue forme. Mi piace leggere e viaggiare. Vivo la vita con entusiasmo e cerco di assaporare, attimo dopo attimo, le piccole e grandi vittorie che mi riserva.
Sono una giornalista pubblicista, esercito da circa 14 anni. Sono iscritta all’Ordine dei giornalisti di Sicilia e collaboro da oltre 12 anni con il quotidiano La Sicilia. Ho lavorato per 10 anni presso E20sicilia, un’emittente televisiva sita in Vittoria (RG). Ho collaborato con alcune riviste specializzate e curato i rapporti con la stampa per progetti di interesse turistico come Azzurro mediterraneo. Ho avuto l’onore di presentare ben tre edizioni del VideoLab Film Festival - Concorso Internazionale dei Corti del Cinema d’Arte Mediterranea di Kamarina. Da anni sono a fianco di associazioni che lottano per la difesa delle donne vittime di violenza.