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Elezioni (oggi) ad Avola, su Facebook ecco l´appello del figlio del boss: "Votate così, non voltateci le spalle"

"La tracotanza delle cosche di Avola non ha limiti.
Chiediamo l´immediato intervento della Prefettura e del Ministero dell´interno per garantire la serenità e la sicurezza dei cittadini elettori e per impedire alle cosche di mettere le mani sul comune.
Il candidato sindaco collegato a questa lista prenda le distanze da questo candidato e da questa lista e la faccia ritirare.
Oppure si ritiri.
Subito.
Adesso.
O dovremo considerarlo complice".

Parole pronunciate dal senatore Mario Giarrusso (M5S), componente della Commissione parlamentare Antimafia ed Avvocato, a proposito delle pressioni che si stanno registrando nell´importante centro siciliano, in provincia di Siracusa, noto per le sue splendide mandorle e granite, ma da oggi, purtroppo, anche per gli appelli che, a quanto pare senza alcun problema, familiari di boss mafiosi in situazione di 41 bis, possono rivolgere pubblicamente, andando di fatto ad influenzare pesantemente la libera competizione elettorale, fino a renderne l´esito dubbio, ancor prima che se ne conosca il risultato.

Dichiarazioni, quelle di Giarrusso, contenute nella bacheca Facebook del parlamentare insieme alle immagini del post "incriminato" contenente una precisa indicazione di voto, e rilanciato, in senso analogo, da La Spia il cui direttore è il giornalista siciliano Paolo Borrometi http://www.laspia.it/sulle-votazioni-avola-post-del-figlio-del-boss-crapula-votate-guastella-sen-giarrusso-denuncia-cosche-mettono-mani-sul-comune/

Ecco l´appello del figlio del boss dalla sua bacheca Facebook, a sostegno di un candidato Sindaco che farebbe bene ad esprimersi pubblicamente su questo endorsement, che adesso è stato rimosso.



"Non voltateci le spalle, che poi quando avete bisogno, le spalle ve le volto io, e le mie spalle sono larghe come il muro di Berlino": questo l´appello del Crapula.

In un articolo pubblicato stamane, il Mattino di Sicilia ha descritto il pesante clima vissuto nelle ultime settimane nella città e chi sono i Crapula. Ne riportiamo uno stralcio:
"La famiglia del boss Michele Crapula, oltre ad essere nota per l´attività criminale, è salita alla ribalta mediatica per aver chiesto il diritto di replica ad un istituto scolastico dopo una iniziativa sull´antimafia.
In quell´occasione, siamo in primavera 2017, dopo gli interventi di Libera, del giornalista ragusano dell´Agi Paolo Borrometi e di molti altri, i famigliari di Crapula chiesero una sorta di "par condicio fra mafia ed antimafia".
Tratta da Agi del 10 aprile 2017
Con una missiva alla Scuola, infatti, i familiari del boss Michele Crapula chiedevano, oltre alla consegna del video con tutti i partecipanti (nel quale sono chiari i volti dei ragazzi, n.b.), l´organizzazione di una conferenza alla quale potessero partecipare gli stessi congiunti del capomafia, per esercitare il "diritto di replica" e spiegare, magari, le ragioni per cui "il loro caro" delinque.
Sulla vicenda non sono arrivati ancora commenti da parte del Prefetto o di altri organi competenti, ma questa vicenda sembra destinata avere sviluppi a breve".

Aggiornamento (12:34): L´interrogazione al Ministro Minniti
Intanto, il Sen. Mario Michele Giarrusso ha preannunciato con questo comunicato stampa, la presentazione di una interrogazione al ministro Minniti:
"La tracotanza delle cosche di Avola, nel siracusano, non ha limiti. Chiediamo l´immediato intervento della Prefettura di Siracusa e del Ministero dell´Interno per garantire la serenità e la sicurezza dei cittadini elettori e per impedire alle cosche di mettere le mani sul comune".

"Ad Avola da un anno c´è un attacco frontale, fatto di minacce ed intimidazioni, ad un giornalista libero, Paolo Borrometi, che ha fatto nomi e cognomi e spiegato gli affari del clan Crapula. Borrometi ha la ´colpa´, per i Crapula ed i sodali del clan, di non rimanere in silenzio e di denunciare. Dalle sue denunce anche il tentativo della ´par condicio´ mafia-antimafia, sventata con una nostra interrogazione in Senato. In questa campagna elettorale è accaduto di tutto: macchine bruciate di nostri candidati, minacce ad altri candidati, un pacco bomba (poi per fortuna rivelatosi finto), ad un dirigente del Comune e ieri, nel giorno del silenzio elettorale, il figlio del capomafia di Avola, Michele Crapula, che minaccia i suoi concittadini per imporre il voto al proprio candidato.
Il candidato sindaco collegato a questa lista è il Sindaco uscente e riteniamo debba prendere le distanze da questo candidato e da questa lista, facendola ritirare immediatamente. Se non lo farà sarà complice di questi metodi mafiosi.
Ho già parlato con il Prefetto di Siracusa per chiedere l´immediato intervento dello Stato, stesso intervento che con forza deve assicurare il ministro dell´Interno, Marco Minniti. La lotta alle mafie non deve avere "se e ma". Il voto nel siracusano, se non si interviene, sarà mortificato ed influenzato dal clan".

Aggiornamento (20:00) - La precisazione del candidato al CC
Il candidato Salvatore Guastella ha precisato sulla sua bacheca (e ci pare giusto, per correttezza e completezza, riportare anche quanto affermato): "Io sono andato sempre fiero della mia vita e delle mie scelte. Ho una bella famiglia, faccio l´infermiere e per fare questo lavoro ho studiato e mi sono laureato. Qualche genitore oggi, ha espresso il suo ringraziamento in un modo "diverso". Forse perché siamo cresciuti e abbiamo giocato insieme sin da piccoli e forse perché ho assistito suo figlio quando stava male. Mi estraneo assolutamente dalle parole dell´On. Gianrusso distaccandomi dal suo pensiero, perché della mia vita ho deciso di farne un capolavoro! In tutto sincerità, la invito cordialmente a non accostarmi a certe logiche. Trovi lei il modo più opportuno, ma la prego di non accostarmi a certe logiche a me lontane. Sono certo che se mi conoscesse, di sicuro non parlerebbe di me in questo modo".





 

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