A dare un quadro aggiornato degli importi delle pensioni forensi è il Sole 24 ore con un articolo del 9 giugno.
Parliamo, naturalmente, precisa l´estensore, "della generazione pre-crisi, abituata a un andamento del reddito in tendenziale crescita dove la concorrenza era meno marcata e dove la pensione veniva calcolata seguendo un calcolo retributivo estremamente generoso".
I numeri, come le tendenze, dimostrano, continua l´analisi, un trend preoccupante.
Se guardiamo al passato, vent´anni fa per esempio, c´erano 1,5 avvocati ogni mille abitanti e gli iscritti alla Cassa erano 64.466; la crescita di iscritti annualmente era tra l´8 e il 10% e i redditi salivano anche con percentuali a due cifre (gli aumenti più alti si sono registrati nel 1997 con + 14,4% e nel 2004 + 13,7%) .
Oggi lo scenario è molto cambiato: gli iscritti sono 239.848 e il rapporto medio è salito a quattro avvocati ogni mille abitanti con picchi di sette avvocati ogni mille in alcune zone del Sud.
Questo numero, inoltre, include anche i 50mila avvocati che pur dichiarando redditi sotto i 10mila euro si sono dovuti iscrivere alla Cassa, obbligo introdotto con la legge 247/2012, con una conseguente sostanziale modifica degli scenari demografici e reddituali della categoria.
Anche sul fronte dei redditi, si continua, ci sono sostanziali differenze: nel 1996 il reddito medio Irpef (rivalutato per annullare l´effetto inflattivo) era di 54.298 euro mentre nel 2015 questo valore è sceso a 38.385.