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Disuguaglianza di genere e violenza sulle donne ai tempi del Covid-19

Ivana

Disuguaglianza di genere e violenza sulle donne ai tempi del Corona virus e del lockdown hanno raggiunto livello esponenziali. Da più di un mese e mezzo si parla di "emergenza nell'emergenza". Oggi a confermarlo i dati diffusi a livello nazionale ed internazionale che segnano un "più 75%" dei casi di violenza fisica e psicologica sulle donne nei due mesi dell'emergenza dettata dalla pandemia Covid-19. Basta dare un'occhiata alle notizie apparse in quest'ultimo periodo per capire che le misure restrittive, giuste ed essenziali per frenare il dilagare del contagiato, hanno avuto ripercussioni su diversi aspetti della vita sociale: la violenza sulle donne, con dati molto preoccupanti, il ruolo ancora poco centrale delle donne nella società italiana, europea ed internazionale e la conseguente presa di coscienza della forbice sempre più ampia tra uomo e donna nella ricerca di una parità di genere che non si riesce a rendere reale e stabile. Basti pensare che la pandemia, al di là dell'aspetto sanitario, abbia colpito principalmente il mondo delle donne. Sono tantissimi le donne in prima linea che operano nel settore sanitario e che si dividono tra casa e lavoro con orari estenuanti. Donne, mamme e mogli che combattono tra le mura domestiche l'interminabile match tra le proprie professioni, in modalità smart working, e  le mansioni, per così dire, domestiche. In altre parole, lavoro-casa in un'unica soluzione con l'aggiunta di dover accudire, senza sosta e aiuti, i figli in una fase davvero molto delicata e di sbandamento generata, per molti di loro, dall'interruzione improvvisa dei rapporti di socialità a cui erano abituati e dal nuovo modo di rapportarsi con il mondo esterno. Troppo spesso la gestione della casa, dei figli e del lavoro a domicilio ricade sulle spalle delle donne che in questa fase di emerga hanno maturato l'idea che "gli uomini, alla fine stanno meglio delle donne e che la pandemia ha colpito più il genere femminile che quello maschile". Di questo è convinta l'europarlamentare Alexandra Geese che parla di un accentuarsi della disuguaglianza della parità di genere ai tempi del Corona virus.  

Impressa nella mente degli italiani la consapevolezza che le donne, in questa fase di chiusura e isolamento, hanno subito un duro colpo anche in termini di violenze fisiche e psicologiche. Un fenomeno in crescita, un'emergenza nell'emergenza su cui è intervenuto anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che su Facebook ha scritto: "L'emergenza sanitaria che stiamo vivendo deve farci tenere ancora più alta la guardia sulla piaga gravissima della violenza contro le donne. La quarantena forzata, infatti, ha reso ancora più difficile la possibilità di denunciare gli uomini violenti: per questo il Governo ha promosso servizi come youpol e la linea 1522".

Dati alla mano, tra il 2 marzo e il 5 aprile, in piena emergenza corona virus, le richieste d'aiuto delle donne ai centri anti-violenza della rete D.i.Re sono aumentate del 75% rispetto all'anno precedente. Motivo per cui il Ministero della Giustizia ha avviato il monitoraggio degli ordini di protezione a tutela delle donne vittime di violenza di genere e delle misure cautelari emesse dagli uffici giudiziari durante il periodo dell'emergenza Corona virus.  

 

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