Il pm di Palermo, Nino Di Matteo, passa immediatamente alla Procura Nazionale Antimafia. Il ministero della Giustizia, infatti, ha revocato la decisione con cui - ad aprile - aveva accolto la richiesta di "posticipato possesso", avanzata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi il 20 marzo scorso, che lo teneva bloccato a Palermo per altri 6 mesi a partire dal 15 maggio.
Di Mattero, però, potrà comunque continuare a lavorare sul processo Stato-mafia, giunto ormai alle battute finali del primo grado di giudizio.
Il PM, il giorno dopo l´assegnazione alla Procura Nazionale, si era lasciato andare a delle dichiarazioni che non sono piaciute ai colleghi palermitani. "Ultimamente non ero messo nelle condizioni di lavorare a tempo pieno su inchieste delicatissime che richiedono un impegno totalizzante - dichiarava - Negli ultimi anni sono stato costretto a conciliare la gravosità di certi impegni come il processo sulla trattativa con la necessità di occuparmi anche di reati minori come furti e guida in stato di ebbrezza".
Di Matteo era stato trattenuto a Palermo su richiesta del Procuratore per due ragioni: la prima relativa alle esigenze organizzative dell´ufficio; la seconda relativa ad esigenze di sicurezza. Di Matteo è il PM più scortato d´Italia a causa di minacce e progetti di attentati nei suoi confronti.
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