Il concorso nazionale per 800 posti di assistente giudiziario, chiederà stato sospeso il 27 maggio scorso dal giudice del Tribunale del lavoro di Firenze Stefania Carlucci, non va bloccato e può quindi riprendere il suo iter.
Lo ha deciso in via d´urgenza il presidente della sezione lavoro del tribunale Vincenzo Nuvoli, che, su ricorso del Ministero della Giustizia ha sospeso sia pure parzialmente l´esecuzione dell´ordinanza della collega.
Ricordiamo brevemente i fatti, che d´altra parte abbiamo approfonditamente commentato su questo sito.
La giudice Carlucci, con la propria ordinanza del 27 maggio scorso, aveva accolto il ricorso in via d´urgenza proposto da una cittadina di nazionalità albanese che si era laureata in giurisprudenza all´università di Firenze e che era in possesso di un permesso di soggiorno.
Il fatto che il Ministero della Giustizia avesse limitato la partecipazione al concorso esclusivamente ai concorrenti in possesso della cittadinanza italiana, era, secondo la valutazione del giudice monocratico del Tribunale del Lavoro di Firenze, una scelta incompatibile con il diritto comunitario.
Da qui, l´ordine diretto al ministero di disporre una ammissione con riserva al concorso dei cittadini europei e degli stranieri in possesso di permesso di soggiorno lungo o dello status di rifugiato che si erano iscritti e di sospendere il concorso in modo da permettere a tutti gli stranieri in possesso dei requisiti richiesti di essere rimessi in termini per poter partecipare con riserva al concorso.
L´ordinanza di riforma che è stata adesso è messa dal presidente del tribunale del lavoro di Firenze, al quale, come detto, si era rivolto il Ministero della Giustizia, cambia tuttavia le carte in tavola.
Il presidente, decidendo la riforma della ordinanza impugnata, ha preliminarmente constatato il fatto nuovo rappresentato dalla sopravvenienza dei provvedimenti amministrativi con i quali il Ministero, sia pure in corso di giudizio, si era determinato a disporre lo svolgimento di ulteriori prove scritte fra il 26 e il 28 giugno.
La sospensione delle prove scritte – ha osservato il giudice - "potrebbe causare un grave danno al Ministero, che ha impegnato "rilevanti importi" per lo svolgimento delle prove, a partire da 120 mila euro più Iva per l´affitto delle sedi in cui si svolgeranno".
Per queste ragioni, il presidente della sezione lavoro ha sospeso l´efficacia dell´ordinanza cautelare nella parte in cui aveva bloccato temporaneamente il concorso per consentire agli stranieri di iscriversi.
Il 21 giugno la questione sarà riproposta in corte di appello. Se la decisione del presidente della sezione lavoro sarà confermata, resteranno verosimilmente senza tutele gli stranieri che, prendendo sul serio il bando che li escludeva dal concorso, non si erano iscritti, mentre quelli che comunque avevano deciso di tentare resteranno ammessi.
(Fonte: la Repubblica)