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Una vera buonascuola. Testo Contratto: stop a classi pollaio, precarietà, esodi al Nord

Una sostanziale abrogazione della legge 107, cosiddetta buona scuola, che rimettere l´istruzione al centro del paese e per superare alcuni degli squilibri di questi ultimi anni, dalla precarizzazione della funzione docente al meccanismo della chiamata diretta ad opera dei dirigenti scolastici, alle migrazioni di massa di decine di migliaia di docenti in territori non loro. Ed ancora, una grande scommessa sulla cultura e la formazione.
Sono alcuni dei principali punti, ma non certo gli unici, contenuti nel contratto di programma che in questi giorni viene definito tra il movimento Cinque Stelle e la Lega Nord, il cui testo, qui sotto riprodotto relativamente ai punti sulla Scuola, è stato anticipato dal quotidiano La Repubblica.
Riportiamo pertanto il testo del documento, che, secondo il quotidiano, sarebbe quello vigente alla data del 15 maggio.
 
UNA VERA "BUONA SCUOLA"
"La scuola italiana ha vissuto in questi anni momenti di grave difficoltà. Dopo le politiche
dei tagli lineari e del risparmio, l´istruzione deve tornare al centro del nostro sistema Paese. La buona qualità dell´insegnamento, fin dai primi anni, rappresenta una condizione indispensabile per la corretta formazione dei nostri ragazzi. La nostra scuola dovrà essere in grado di fornire gli strumenti adeguati per affrontare il futuro con fiducia. Per far ciò
occorre pertanto ripartire innanzitutto dai nostri docenti. In questi anni le riforme che hanno coinvolto il mondo della scuola si sono mostrate insufficienti e spesso inadeguate, come la c.d. "Buona Scuola", ed è per questo che intendiamo superarle con urgenza per consentire un necessario cambio di rotta, intervenendo sul fenomeno delle cd. "classi pollaio", edilizia scolastica, graduatorie e titoli per l´insegnamento. Particolare attenzione dovrà essere posta al problema delle maestre diplomate.
Una delle componenti essenziali per il corretto funzionamento del sistema di istruzione è rappresentata dal personale scolastico. L´eccessiva precarizzazione e la continua
frustrazione delle aspettative dei nostri insegnanti, rappresentano punti fondamentali da affrontare per un reale rilancio della nostra scuola. Sarà necessario assicurare, pertanto, anche attraverso una fase transitoria, una revisione del sistema di reclutamento dei
docenti, per garantire da un lato il superamento delle criticità che in questi anni hanno condotto ad un cronico precariato, dall´altro un efficace sistema di formazione.
Saranno introdotti nuovi strumenti che tengano conto del legame dei docenti con il loro territorio affrontando all´origine il problema dei trasferimenti (ormai a livelli record) che non consentono un´adeguata continuità didattica
Un altro dei fallimenti della c.d. "Buona Scuola" è stato determinato dalla possibilità della "chiamata diretta" dei docenti da parte del dirigente scolastico. Intendiamo pertanto superare questo strumento tanto inutile quanto dannoso.
Una scuola che funzioni realmente ha bisogno di strumenti efficaci che assicurino e garantiscano l´inclusione per tutti gli alunni, con maggiore attenzione a coloro che
presentano disabilità più o meno gravi, ai quali va garantito lo stesso insegnante per l´intero ciclo. Una scuola inclusiva è, inoltre, una scuola in grado di limitare la dispersione scolastica, che in alcune regioni raggiunge percentuali non più accettabili. A tutti gli studenti deve essere consentito l´accesso agli studi, nel rispetto del principio di uguaglianza di tutti i cittadini.
La cultura rappresenta un mondo in continua evoluzione. È necessario che anche i nostri
studenti rimangano sempre al passo con le evoluzioni culturali e scientifiche, per una formazione che rappresenti uno strumento essenziale ad affrontare con fiducia il domani.
Per consentire tutto ciò garantiremo ai nostri docenti una formazione continua. Intendiamo garantire la presenza all´interno delle nostre scuole di docenti preparati ai processi educativi e formativi specifici, assicurando loro la possibilità di implementare adeguate competenze nella gestione degli alunni con disabilità e difficoltà di apprendimento.
La c.d. "Buona Scuola" ha ampliato in maniera considerevole le ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro. Tuttavia, quello che avrebbe dovuto rappresentare un efficace strumento di formazione dello studente si è presto trasformato in un sistema inefficace, con studenti impegnati in attività che nulla hanno a che fare con l´apprendimento. Uno
strumento così delicato che non preveda alcun controllo né sulla qualità delle attività svolte, né sull´attitudine che queste hanno con il ciclo di studi dello studente, non può che considerarsi dannoso".

 

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