Il Codacons scende ufficialmente in campo a sostegno dei professionisti che hanno protestato a Roma per chiedere l´equo compenso, e annuncia una azione legale collettiva per ottenere l´annullamento dei provvedimenti che hanno abrogato le tariffe minime in Italia.
"Il problema non è solo di architetti, avvocati e medici che hanno subito una riduzione del proprio fatturato, ma è anche e soprattutto delle famiglie le quali, a causa della scomparsa delle tariffe minime in Italia, ricevono un servizio che peggiora costantemente nel tempo – spiega il presidente Carlo Rienzi – L´abolizione dei minimi tariffari, infatti, ha portato ad una giungla nel settore delle professioni, fallendo la sua missione: quella di aumentare la concorrenza incrementando la qualità delle prestazioni.
Nella realtà si è verificata una corsa al ribasso delle tariffe sfruttando giovani laureati sottopagati e offrendo servizi sempre più ridotti e approssimativi allo scopo di contenere i costi. Una situazione che genera anche rischi sul fronte sanitario: basti pensare alle numerose segnalazioni che giungono al Codacons da parte di utenti che hanno avuto problemi con studi dentistici "in franchising", solo per fare un esempio".
Per tale motivo il Codacons ha deciso di passare alle vie legali, e annuncia un ricorso collettivo al Tar del Lazio contro i provvedimenti normativi che hanno abolito le tariffe minime in Italia. Una iniziativa legale alla quale potranno aderire avvocati, architetti, medici, notai e tutti i professionisti, finalizzata ad ottenere il ripristino dei minimi tariffari a tutela sia dei lavoratori, sia degli utenti.
Gli interessati possono inviare una mail all´indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fonte: Codacons
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