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"Nel Consiglio di oggi si è approvata all'unanimità la richiesta di approvazione di un emendamento al Regolamento di Cassa Forense, in approvazione nella seduta del 26 p.v., che abroghi il contributo minimo stabilito in misura fissa, rendendolo proporzionale al reddito. Ci aspettiamo che i delegati napoletani facciano propria questa richiesta e che la votino".
È quanto postato nella propria bacheca Facebook dal Presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Napoli, Maurizio Bianco, che insieme a larga parte dei consiglieri, ormai da tempo conduce una battaglia diretta alla modifica regolamentare nel senso richiesto dall'avvocatura di base, abrogando il contributo minimo esatto in modo predeterminato e generalizzato ed introducendo una imposizione direttamente proporzionale alla crescita del reddito dell'iscritto.
Una misura che anche il nostro portale ha sostenuto e sostiene convintamente, ritenendo che questa ed altre modifiche possano rendere il sistema più equo in uno dei momenti storici più critici per l'avvocatura italiana.
La delibera del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati partenopeo sta già registrando i primi importanti apprezzamenti, anche all'interno del comitato dei delegati di cassa forense. In proposito, il consigliere Giuseppe Fera, recentemente entrato a far parte di tale organismo per effetto del successo ottenuto alle ultime elezioni, ha dichiarato: "Con orgoglio constatiamo che il #puntodisvolta1 del programma di NAD, la Cassa che vorrei, trova l'appoggio del nostro Coa. Con una coerente rivisitazione organica del sistema è un obiettivo realistico e raggiungibile. Su questi temi abbiamo sempre constatato il supporto di Giuseppe Riccio e dei colleghi organici al suo progetto politico. Avanti! Ci fermeremo solo alla meta. E neanche. Perché non mancherà mai una meta da raggiungere, per rifare grande l'Avvocatura Italiana".
La parola, come di norma, spetta adesso al Comitato dei delegati di cassa forense che dovranno pronunciarsi in merito. Ma anche i consigli dell'ordine locali potrebbero, è quanto noi auspichiamo, procedere all'approvazione del medesimo testo della delibera partenopea. Sarebbe sicuramente un modo per rafforzare questa posizione per favorire una coerente conclusione della vicenda.
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