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Trattiamo unitariamente questi film (Il mistero Von Bulow, L'ultimo appello, Difesa ad oltranza, ndr) perché non solo riguardano processi penali basati su storie realmente accadute ma in ciascuno di essi abbiamo a che fare con un imputato (nei primi due film) o un'imputata (nel terzo film) già condannati.
Il tema dell'errore giudiziario ricorre sia in Il mistero Von Bulow che in Difesa ad oltranza, errore che può essere corretto dall'avvocato nel giudizio di appello (nel primo caso) o nel procedimento di grazia (nel secondo caso).
È interessante notare che in Difesa ad oltranza l'avvocato lavora nell'ufficio del Governatore dello Stato del Texas (anche se nel film la detenuta è reclusa in un carcere del Tennessee), perché la grazia negli Stati Uniti viene concessa a livello statale e non federale, mentre in Italia, come sappiamo, è concessa dal Presidente della Repubblica.
L'ultimo appello è tratto da un romanzo di Grisham ed è ambientato proprio nel suo Stato (il Mississippi), con espliciti riferimenti al clima di conflitto razziale degli anni Cinquanta; terribile la scena finale che mostra l'esecuzione del condannato (interpretato da Gene Hackman) nella camera a gas.
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