Se questo sito ti piace, puoi dircelo così
Lo scorso giovedì, 15 luglio, ci ha lasciati Eugenio Scalfari. Era nato nel 1924.Era alle soglie dei cent'anni.
La sua scomparsa non poteva passare inosservata. Era un giornalista. filosofo, scrittore, poeta che ha contrassegnato la vita culturale e politica degli ultimi settant'anni. Sicuramente uno dei più importanti editorialista della stampa italiana. Il 2 ottobre1955 esce a Roma la rivista settimanale "L'Espresso", fondato unitamente ad Arrigo Benedetti, direttore editoriale e Scalfari direttore amministrativo. dal 1963 al 1968. Il settimanale esce con una foliazione di sedici pagine nell'indimenticabile "formato lenzuolo".
Il 14 gennaio 1976 esce il primo numero di "la Repubblica", quotidiano di cui è stato fondatore e direttore, fino al 1996.
In entrambe le pubblicazioni, Benedetti e Scalfari, hanno chiamato nelle redazioni le firme più prestigiose del giornalismo italiano.
È stato senatore della Repubblica dal 1968 al 1972.
Scalfari ha pubblicato diversi libri, saggi su avvenimenti e personaggi politici: da "L'autunno della Repubblica" (1969) a "Razza padrona" (in collaborazione con Giuseppe Turani) a "Interviste ai potenti" (1979) a "L'anno di Craxi" (1984).
Quasi dieci anni fa c'è stato l'incontro con Papa Francesco. Diversi incontri seguirono, con periodicità e che Scalfari pubblica puntualmente sulle pagine de "la Repubblica". Ed in seguito in un libro.
Alla scomparsa di Scalfari, Papa Francesco ha manifestato tutto il suo dolore per questo caro amico che "… gli mancherà tanto. Un entusiasta desideroso di conoscenza".
In una nota del Vaticano possiamo leggere. "Il Papa riferisce di colloqui 'piacevoli e intensi', i "minuti con lui - scrive - volavano via veloci scanditi dal confronto sereno delle rispettive opinioni e della condivisione dei nostri pensieri e delle nostre idee, e anche da momenti di allegria". Nel dialogo trovavano spazio anche la quotidianità e i temi dei "grandi orizzonti dell'umanità del presente e dell'avvenire, del buio che può avvolgere l'uomo e della luce divina che può illuminarne il cammino". Scambi divisi con "un uomo di straordinaria intelligenza e capacità di ascolto", desideroso "di conoscenza, e di testimonianze che potessero arricchire la comprensione della modernità", un "entusiasta e innamorato del suo mestiere di giornalista", sul cui solco professionale "molti suoi collaboratori e successori stanno procedendo".
Ma non sono stati i primi contatti tra Eugenio Scalfari e un uomo di chiesa.
Tra la fine degli anni Novanta, del secolo scorso e l'inizio del 2000 Scalfari si incontra con il cardinale Carlo Maria Martini per una riflessione sui temi "del laicismo: "Scalfari Mancuso: "Conversazioni con Carlo Maria Martini". Scrive Mancuso nell'introduzione: "Le cinque conversazioni che Eugenio Scalfari ha condotto con il cardinale Carlo Maria Martini tra il 1996 e il 2011 sono preziosi documenti di quel dialogo tra spiriti liberi e responsabili di cui il nostro tempo ha un immenso bisogno. Rappresentano inoltre una delle più efficaci e suggestive realizzazioni della celebre frase di Norberto Bobbio, spesso ripresa dal cardinal Martini soprattutto durante l'esperienza milanese nota come "Cattedra dei non credenti" (1987-2002), secondo cui 'la differenza rilevante non passa tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti'. È stato quindi un momento di vera gioia per me quando, avendo presentato a Eugenio Scalfari l'idea di proporle in questa collana, egli mi manifestò prontamente il suo accordo".
Il nuovo millennio vede impegnato Scalfari in una serie di pubblicazioni sulla laicità non disdegnando, anzi, di confrontarsi sulle tematiche della morte e del post mortem.
"Scuote l'anima mia Eros (2011); La ruga sulla fronte (2001); l'autobiografia L'uomo che non credeva in Dio (2008)".
La passione dell'etica. Scritti 1963-2012 (2012); L'amore, la sfida, il destino. il tavolo dove si gioca il senso della vita. (2013), Racconto autobiografico (2014); L'allegria, il pianto, la vita (2015)".
Il Dio unico e la società moderna. Incontri con Papa Francesco e il Cardinale Carlo Maria Martini, Torino, Einaudi (2019).
E' presto per fare bilanci. Ma Eugenio Scalfari continuerà a parlare con noi ancora per diverse generazioni.
Buon viaggio, grande Maestro.
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.
Rosario Antonio Rizzo
Dopo il conseguimento del diploma di insegnante di scuola elementare all’Istituto magistrale “Giuseppe Mazzini” di Vittoria, 1962, si reca in Svizzera, dove insegna, dal 1964 al 1975, in una scuola elementare del Canton Ticino.
Dal 1975 al 1999 insegna in una scuola media, sempre nel Canton Ticino e, in corso di insegnamento dal 1975 al 1977 presso l’Università di Pavia, acquisisce un titolo svizzero, “Maestro di scuola maggiore” per l’insegnamento alla scuola media. Vive tra Niscemi e il Canton Ticino. Ha collaborato a: “Libera Stampa”, quotidiano del Partito socialista ticinese; “Verifiche” bimensile ticinese di scuola cultura e società”; “Avvenire dei lavoratori”; “Storia della Svizzera per l’emigrazione”“Edilizia svizzera”. In Italia: “Critica sociale”; “Avanti”; Annali” del Centro Studi Feliciano Rossitto; “Pagine del Sud”; “Colapesce”; “Archivio Nisseno”.