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Apre il primo Pub&Shop con prodotti “made in galera”

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 L'inaugurazione, giovedì prossimo a Roma, del primo Pub&Shop ci offre occasione di parlare di economia carceraria: birre artigianali, formaggi, caffè, biscotti, torrone, creme spalmabili ma anche borse, pasta e grissini da istituti di pena di tutta Italia sugli scaffali del locale che propone prodotti "100% made in galera". Quindi finalmente a Roma il primo Pub&Shop di Economia Carceraria, con prodotti realizzati da persone in stato di detenzione e che arrivano sul mercato direttamente dagli istituti di pena italiani. L'appuntamento con l'inaugurazione è in via Eurialo 22 (Furio Camillo), giovedì 11 ottobre dalle 18.30. In programma degustazione gratuita di Birra Vale la Pena e presentazione degli articoli in promozione e vendita.


Insieme alle birre artigianali saranno presenti altri prodotti realizzati al carcere di ma s Rebibbia, come i formaggi a latte crudo di Cibo Agricolo Libero, caseificio artigianale del femminile, il Caffè Galeotto, miscela solidale dei migliori crudi provenienti da diversi Paesi, tostato dalla Cooperativa sociale Pantacoop, prodotto e confezionato nella torrefazione che si trova all'interno del Nuovo Complesso. E, ancora, le verdure che arrivano dall'orto rinchiuso gestito dalla cooperativa Men at Work.

Ma sugli scaffali del nuovo Pub&Shop saranno disponibili anche prodotticarcerariprovenienti dal resto d'Italia, un mix di sapori, profumi e aromi che richiamano la migliore tradizione gastronomica italiana: dai Taralli Campo dei Miracoli del carcere di Trani, ai biscotti Cotti in Fragranza dell'istituto Malaspina di Palermo, dalla pasta GiglioLab srl dell'Ucciardone ai grissini Farina nel Sacco del carcere di Torino, dai torroni e le creme spalmabili della Coop. Sprigioniamo Sapori del carcere di Ragusa.

 E poi anche borse e abbigliamento, con le Malefatte del carcere di Venezia e le magliette Extraliberi, prodotte dal laboratorio di serigrafia della casa circondariale di Torino "tutto rigorosamente 100% galera".

"I prodotti dell'Economia Carceraria – si legge nella presentazione del progetto – sono buoni e di qualità perché frutto di impegno e orgoglio, fatti da persone che con essi correggono traiettorie di vita. E fanno bene, perché creano circoli virtuosi, diminuendo recidiva e reati. Acquistarli è un gesto di responsabilità sociale, semplice ma di grande impatto e soddisfazione.

La Storia di Sprigioniamo Sapori a Ragusa

Sprigionare sapori significa affrancarsi con dolcezza con la natura e con la vita. Vuol dire esplorare la storia di coloro che, con sacrificio e dedizione, creano prodotti di qualità e nel contempo riqualificano il proprio modo di vivere. Questo il punto di partenza di "Sprigioniamo Sapori", una cooperativa che ha puntato sulla riabilitazione sociale dei detenuti della Casa Circondariale di Ragusa, considerandoli lavoratori e cittadini a tutti gli effetti,in un'attività di pasticceria esclusivamente siciliana. " Tutto è nato nel 2013 da un progetto di formazione all'interno del carcere – racconta il presidente della cooperativa, volto a formare i detenuti a mestieri artigianali. Una volta terminato il periodo di formazione non avevamo intenzione di vanificare gli sforzi e il tempo investiti e, quindi, abbiamo pensato di formare una cooperativa per poter proseguire l'attività all'interno delle mura carcerarie e fare impresa".

"Assumiamo i detenuti come lavoratori quindi con una normale retribuzionesottolinea sempre il responsabile della cooperativa. Diamo loro l'opportunità di apprendere l'arte della pasticceria fornendo loro le competenze necessarie per ripartire nel mondo del lavoro una volta fuori dal carcere".

I soci della cooperativa, in collaborazione con la Casa Circondariale, hanno organizzato e messo a punto un laboratorio di pasticceria di 100 mq dove vengono lavorati tutti i prodotti creando una vera e propria realtà imprenditoriale.

 I prodotti di nicchia

Le creme spalmabili dolci firmate Sprigioniamo Sapori

A oggi l'impresa presenta un catalogo di ben 26 prodotti dolciari, tutti a base di mandorle, pistacchi e nocciole. Le materie prime vengono selezionate e reperite da produttori locali fidati per garantire la massima qualità. Nascono così svariati torroni, croccanti, e creme spalmabili, tutti biologici, impreziosite da ricette classiche in una continua evoluzione e per questo riattualizzate. Ne è un esempio il prelibato torrone bianco di pistacchio, arancio e bacche di Goji.

I prodotti dell'Economia Carceraria puntano più alla qualità che alla dinamica speculativa del profitto e sono frutto di impegno ed orgoglio. Ogni prodotto realizzato all'interno del carcere è una storia che si offre a ognuno di noi, una storia da raccontare e da ascoltare.

L'economia carceraria ha tutto il potenziale produttivo per contribuire alla crescita del Paese. E' un business virtuoso, pulito, solidale, dall'alto valore sociale e rigenerativo. Perché ogni cosa prodotta in carcere ha nella sua anima un valore aggiunto: quello del riscatto sociale e della scommessa su se stessi.

Ragusa, 15 Ottobre 2018

Rosetta Noto

Funzionario Giuridico Pedagogico

 

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