(ANSA) - PALERMO, 28 GEN - A Palermo, Trapani e Agrigento c´è stato nello scorso anno un consistente incremento dei reati di mafia. I procedimenti penali sono passati da 53 a 71, ribaltando il "trend" degli anni precedenti. Il dato emerge dalla relazione di Gioacchino Natoli, presidente della corte d´appello di Palermo, per l´inaugurazione dell´anno giudiziario 2016. In notevole crescita anche le iscrizioni per reati aggravati dall´aver agito con metodo mafioso passate dalle 167 dello scorso anno alle 196 attuali (delle quali 89 riferite a noti e 107 a ignoti). "L´intensa attività investigativa - scrive Natoli - ha portato a numerosi arresti che hanno ulteriormente scompaginato l´organizzazione mafiosa, dopo le precedenti azioni repressive degli anni scorsi, e stroncato sul nascere taluni segnalati tentativi di ricostituzione". Gli arresti sono stati accompagnati di frequente da sequestri di beni per importi estremamente rilevanti, che hanno consentito l´acquisizione allo Stato di ingenti patrimoni. Il panorama offerto dalle indagini mostra però come la presenza di Cosa nostra sul territorio rimanga ancora diffusa e pervasiva. Così non subisce arretramenti - se non per le difficoltà derivate dalla crisi economica - la sistematica imposizione del "pizzo" alle attività commerciali e alle imprese, come la conquista del monopolio sul traffico di sostanze stupefacenti, altamente remunerativo. Ma il dato più significativo è rappresentato dalla permanente opera di infiltrazione, da parte di Cosa nostra, in ogni settore dell´attività economica e finanziaria, che consente il fruttuoso reinvestimento dei proventi illeciti, oltre che nei meccanismi di funzionamento della pubblica amministrazione, in particolare nell´ambito degli enti locali. (ANSA).
Fonte: Ansa
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.