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Alina, semi e fiori per ringraziare Napoli

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Alina, di Leopoli, Ucraina. Costretta a scappare dalla guerra, è stata accolta con tanti altri profughi in Italia.

Ieri, ai giardini di Piazza Cavour, lo spettacolo. Alina e molti degli ucraini ospitati all'ombra del Vesuvio, scope e palette in mano, hanno cominciato a pulire le aiuole, a raccogliere rifiuti. Erano oltre 30, e hanno detto "pianteremo semi d'erba e fiori".

"I napoletani" - hanno detto a una giornalista de La Repubblica - "ci hanno accolto con il cuore, ci hanno aiutato tanto e ora a modo nostro diciamo grazie". Non per un giorno solo. Continueranno a dire grazie, nonostante nessuno glielo abbia chiesto.

Mentre molti di quelli che ricevono aiuti e sussidi dallo Stato, pur potendo aiutare la propria comunità si guardano bene dal farlo e chi gestisce i Comuni, pur potendo, nemmeno glielo chiede; mentre molti cittadini italiani trattano le proprie strade e i propri parchi come delle latrine, queste persone, che hanno i loro familiari lontani, al fronte, sentono l'esigenza di sdebitarsi. Lasciatemi dire che questo spettacolo è di una bellezza sconvolgente 💙💛

 

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