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A scuola vanno in scena le emozioni

maria-di-benedetto

 Puntuali come il pandoro e il panettone sugli scaffali dei supermercati, in prossimità delle Feste natalizie arrivano le consuete polemiche sulla presenza di simboli della tradizione a scuola. Con pretesti vari, ecco che sotto accusa finiscono il Presepe e perfino le canzoncine della recita. Ebbene sì, dicembre è da sempre tempo di recite scolastiche, un periodo dell'anno in cui la creatività e le emozioni hanno più spazio, dunque una potenziale preziosa occasione di crescita e condivisione per tutti: alunni, insegnanti e famiglie. Chi non ne ricorda almeno una?

Non semplici rappresentazioni, ma concentrati di apprensione e lacrime trattenute a stento che nel corso degli anni ho vissuto da mamma e da insegnante. Preparare insieme uno spettacolo promuove il senso di appartenenza al gruppo e facilita l'interazione tra compagni. Un'occasione per valorizzare risorse e specificità di ciascun bambino individuandone il ruolo, le modalità e il canale comunicativo più consoni per esprimersi e contribuire alla buona riuscita del lavoro di gruppo, con una cura particolare per gli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali, perché ciascun bambino è speciale e unico e il palcoscenico può diventare un'opportunità per far emergere parti di sé che rimangono in ombra durante la routine scolastica. Preparare una recita ed esibirsi è un'esperienza emotivamente coinvolgente: c'è una platea composta da un pubblico speciale! 

 Quest'anno ho avuto il privilegio di assistere alla mia prima recita natalizia da Dirigente alla scuola primaria di Palestro, uno dei plessi che fanno parte dell'Istituto comprensivo di Robbio Lomellina. Se solo riuscissi ad esprimere e rendere giustizia a questa emozione! Posso solo dire grazie ai miei amati alunni, alle splendide maestre e all'amministrazione comunale per aver reso possibile tutto ciò. Uno spettacolo coinvolgente, una sensazione che vale tutti i miei sforzi e sacrifici. Vedere i piccoli cantori esibirsi su quel palco ha dato ancora più valore alle mie convinzioni: la scuola è un mondo unico e stupendo che dà valore e significato ad ogni esperienza. Osservare con gli occhi lucidi i propri bambini in panni diversi ed emozionati, emoziona e sorprende soprattutto i familiari. Sono momenti rituali che scandiscono lo scorrere del tempo, la crescita, fotografie che rimangono nell'album della memoria. Insomma, ci sono veramente tante buone ragioni che tengono in vita questo rituale storico della vita scolastica. Grazie dunque a tutti Voi. Vi auguro un sereno Natale e ricambio tutti i vostri sorrisi con i miei. Siete nel mio cuore. 

 

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