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Rami, il bambino-eroe del bus, forse andrà da Salvini. "Sì, mi hanno chiamato. Vuole incontrarci, me e la mia famiglia", dice al cronista de La Repubblica.
E cosa gli dirai, Rami? "Lo ringrazierò, se è vero che accelererà le pratiche per la cittadinanza". E poi? "E poi: non prendertela con gli africani, ne conosco tanti di buoni, che si comportano bene. Anche gli italiani fanno cose brutte".
Rami, in Italia da quando è nato, non ha la cittadinanza italiana perché la nostra Repubblica non ha mai approvato una legge sullo ius soli. Eppure ha salvato decine e decine italiani dalla furia omicida di un folle. Sarebbe bello, ha detto, se i tanti ragazzi come me potessero conseguire la cittadinanza italiana, perché a mano il paese nel quale sono nati. Un auspicio che è stato frenato, al convegno di Cernobbio, dal Ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha anche ironizzato sul desiderio di Rami con espressioni poco eleganti: "Se vuole questo, si faccia eleggere parlamentare".
"A Rami piacerebbe? Lo potrà fare quando verrà eletto in Parlamento, per il momento la legge non cambia e non ci sono margini di discussione".
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