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Alla donna romana non erano riconosciuti diritti, essa doveva sottostare alla tutela prima del padre e poi del marito. Le sole a cui era riconosciuta, una certa indipendenza erano le Vestali.
Le donne non potevano decidere di loro stesse, dei loro beni, dei loro figli. Ma ci sono delle eccezioni, come Ortensia che perorò, nel 42 a.C., le ragioni delle donne romane contro un'imposizione fiscale.
Era la figlia di Quinto Ortensio Ortale, celebre avvocato rivale di Cicerone che aveva raggiunto le massime cariche divenendo console nel 69 a.C.. Quinto, aveva consentito alla figlia di avere una istruzione superiore, quella che i romani riservavano solo ai figli maschi. Della sua competenza della legge e delle sue capacità oratorie erano a conoscenza le donne dell'aristocrazia romana che le chiesero di rappresentarla in tribunale.
Ortensia dimostrò di essere un'abile oratrice perché seppe usare le argomentazioni del diritto romano secondo il quale alle donne era negato l'accesso al potere ed alle cariche di magistratura e se dal potere erano escluse allo stesso modo non doveva essere chiesto loro il pagamento di tasse per il suo esercizio. Ortensia riuscì a vincere in parte la causa tanto che furono tassate solo 400 matrone delle iniziali 1400, ma il fatto era sorprendente per la società romana: una donna che riusciva a far riconoscere le ragioni di altre donne davanti ad un tribunale maschile era una cosa mai avvenuta prima.Alessandra Di Loreto.
(In copertina, il volto di Ortensia ritratto in un affresco pompeiano)
Alessandra Di Loreto , autrice di questo articolo (nella foto) è un avvocato , iscritto all'ordine di Rieti. Insieme al Collega Agostino La Rana, è amministratore del gruppo facebook dedicato all'avvocato nelle arti figurative e nel cinema. Appassionata di arte, oltre che di diritto, si è tra l'altro dedicata ad una raccolta di opere d'arte sulla professione forense e sui professionisti del Foro, che ha consentito anche al nostro portale di poter pubblicare settimanalmente un'opera d'arte sul medesimo tema, opera quasi sempre reperita grazie alla disponibilità è al lavoro certosino di Alessandra, che ringraziamo qui anche a nome dei nostri lettori.
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