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Contro la violenza di genere una catena umana di solidarietà transnazionale

Giovanna-Cascone-Itaca

Calde e soffici, variopinte o monocolore, di lana o di pile: sono le coperte che in questi giorni hanno avvolto la piazza centrale della città di Cuneo. Un gesto materno, affettuoso, femminile che ha scosso la sensibilità di gran parte degli italiani conquistando il web e riscuotendo consensi. Tantissime donne hanno esposto in pieno giorno il loro lavoro, la loro fatica, la loro creatività per mostrare al nostro Paese quanto solidali e vicine siano tra loro, quanto grande sia il loro cuore nel condividere il dolore altrui, nell'accogliere chi ha subito violenza, chi ha avuto il coraggio di ribellarsi al punto da perdere anche la propria vita. Oltre quattromila coperte hanno colorato piazza Galimberti, a Cuneo, nei primi due fine settimana di dicembre nell'ambito del progetto Viva Vittoria contro la violenza sulle donne e a sostegno delle donne più fragili. Un potpourri di colori e calore è esploso in due fredde mattinate di inverno contagiando l'intera cittadinanza e generando commenti di apprezzamento anche sui social, mettendo in risalto il valore etico e la bellezza dell'iniziativa. Per molti in quelle coperte è racchiuso "il tempo, il lavoro, la perseveranza, la fantasia delle donne" come dire "un dono delle donne alle donne" ancor più simbolico ed efficace delle scarpette rosse nelle piazze o nelle scalinate delle città. Un gesto che esprime la forza delle donne nel sostenersi nei momenti più difficili e di lottare pacificamente per i propri diritti e libertà come hanno dimostrato le donne di "Non una di meno" a Bologna, lo scorso weekend, organizzando un evento che ha riempito piazza Nettuno con la perfomance del flashmob "Un violador en tu camino" per sostenere le manifestanti del Cile e per lottare contro ogni forma di violenza perpetrata ai danni delle donne e dei maschi.

Per la giornata dell'Immacolata, l'8 dicembre, il grido di lotta delle donne cilene "Un violador en tu camino" contro lo stupro e la violenza patriarcale ha risuonato nella centralissima piazza Nettuno a Bologna.Tantissime donne, bolognesi e non solo, studentesse  e non, hanno partecipato al flashmob coprendo gli occhi con veli neri o fasce e i pañuelos (simbolo delle lotte transfemministe) legati a colli e bracci. L'evento ha dato modo a tantissime donne e uomini di contribuire alla lotta contro la violenza di genere e contro le forme di abuso e soprusi generati dall'odio e dal razzismo. Un momento di ampio respiro, una catena umana di solidarietà internazionale. 

​In tutto il Paese movimenti e associazioni si mobilitano organizzando manifestazioni pacifiche al fine di contrastare il dilagare della violenza. Oggi tocca a Firenze. L'appuntamento è alle 15 in piazza San Jacopino.  

 

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