Vania, semplicemente un angelo

 Vania Giglio era una donna di appena 43 anni, che ha perso la propria vita per altruismo.

Certo, non sapeva che fermarsi, sabato notte, ai bordi di una Tangenziale per recare soccorso a persone coinvolte in un incidente, le sarebbe costato tanto caro, ma è probabile che il rischio - in quella strada a due passi da Milano così trafficata, a quell'ora in cui le auto sfrecciano, spinte dall'adrenalina, e forse anche dall'alcool - Vania lo avesse pure messo nel conto, ma si è fermata ugualmente ed è scesa dalla sua auto. In pochi lo avrebbero fatto al suo posto, lei sì, forse anche per deformazione "professionale" del cuore: abituata com'era, dopo i tanti anni trascorsi in un ospedale, ad ascoltare qualsiasi grido di aiuto.

 Non ha avuto il tempo di prestare quel soccorso, è stata travolta da un'auto, un'ambulanza l'ha raccolta, portata al Niguarda, una corsa contro il tempo che non è bastata. Vania se n'è andata, è spirata poco fa dopo un'agonia di 17 ore, lasciando nello sconforto i propri cari, tutti quelli che la conoscevano. Che la ricorderanno, però, come un angelo, che ha avuto un amore così grande da rischiare la propria vita per salvare - in anni segnati da egoismo e indifferenza - quella di perfetti sconosciuti.

Un messaggio fortissimo e intenso, al confine tra terra e cielo, che le sopravviverà. Buon viaggio, Vania

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