Sono dichiarate nell´art. 1: la legge ha la finalità di prevenire e di contrastare i maltrattamento e gli abusi, anche psicologici, sui minori negli asili nido e nelle scuole dell´infanzia e delle persone di qualsiasi età ospitate nelle strutture socio-sanitarie-assistenziali.
Come saranno scelti insegnanti e personale
Se ne occupa l´art. 2. Entro un anno, il personale degli asili nido, delle scuole dell´infanzia e delle strutture socio-sanitarie-assistenziali, il Governo introdurrà, con un decreto legislativo, l´obbligo di una valutazione attitudinale del personale già presente (compreso il personale docente e non docente degli asili nido e delle scuole dell´infanzia) e di quello da assumere.
La idoneità professionale non sarà quindi sufficiente, ciascuno sarà valutato anche in relazione al logoramento psico-fisico derivante dall´espletamento delle proprie mansioni. I docenti saranno coinvolti in percorsi di formazione professionale cui parteciperanno anche famiglie, operatori ed enti territoriali, e in incontri periodici, per verificare preventivamente se possono esistere problemi e per individuare le possibili soluzioni.
Cosa accade se il personale già assunto è dichiarato non idoneo
In questo caso, non potrà continuare a svolgere le proprie mansioni. L´art. 2, lettera f) parla anche di "ricollocamento del personale dichiarato non idoneo allo svolgimento delle mansioni".
Ispezioni
L´art. 3 ha una formulazione non chiarissima. Per consentire la prevenzione delle condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, di cui all´articolo 1, entro sei mesi dalla entrata in vigore della legge, il Ministro della salute emanerà linee guida sulle modalità di accesso nelle strutture. Ciò che non si comprende è se le scuole siano tra queste strutture (il testo parla in modo generale di strutture "socio-sanitarie" e "socio-assistenziali") e, soprattutto, chi siano (e quali compiti possano essere assegnati) agli "ospiti". Compiti ispettivi ? Probabile.
La videosorveglianza
L´art. 4 è chiarissimo. Saranno predisposti sistemi di videosorveglianza negli asili nido, nelle scuole dell´infanzia e nelle strutture socio-sanitarie-assistenziali. Saranno a circuito chiuso, ma l´accesso alle registrazioni sarà consentito solo alla magistratura e alla polizia giudiziaria se ci sarà una "notitia criminis", cioè la notizia di un possibile reato.
Quindi, stando al testo, il Dirigente Scolastico non potrà accedere alle immagini, nè le stesse potranno essere utilizzate a fini disciplinari, a meno che sia commesso un reato ed, accertato lo stesso, sia intrapreso un procedimento disciplinare a cura degli organi del M.I.U.R. a carico del responsabile (anche presunto, in attesa del passaggio in giudicato della sentenza penale). Le garanzie della privacy saranno assicurate: i piani di installazione dei sistemi saranno predisposti con la partecipazione degli utenti, che saranno anche avvisati, tramite cartelli, dell´esistenza delle videocamere.
Un aspetto che desta perplessità: le telecamere "possono" e non "devono" essere installate. Ma chi decide quali strutture si e quali no ? La legge non lo chiarisce. Una cautela legata ai fondi limitati ? Probabile, tanto più che l´art. 6 puntualizza che le amministrazioni pubbliche interessate (M.I.U.R. - Ministero della Salute) "provvedono all´attuazione della presente legge nell´ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica".
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