Magistrato Onorario presso la Corte di Appello di Catania, ma soprattutto psicologo e psicoterapeuta, Carmelo Impera, autore di questa riflessione, è una persona straordinaria. Tutto per il prossimo: la Comunità da lui fondata ad Ispica (RG), Oasi don Bosco, offre accoglienza a minori abbandonati, italiani e stranieri. In occasione del 19 marzo, la 3a puntata della sua rubrica in questa Pagina. Da leggere ed ascoltare con il cuore.
Un insegnante, un educatore o qualsiasi altro "mentore", può delegare o abdicare alle sue funzioni. Un padre non può fare nulla di tutto questo. Le sue funzioni sono irrinunciabili ed oggi più che mai, urgenti! Sbagliano certe madri che pretendono di fare tutto da sole, educando i figli in stile matriarcale e chiamando in causa il padre solo in momenti particolari. Così come sbagliano i padri che delegano le madri per l´educazione dei figli e lasciano a loro il delicato ed oneroso compito di instaurare un dialogo educativo e costruire una certa complicità. Un padre è irrinunciabile e insostituibile. "Nulla nell´infanzia - scriveva Freud - è tanto forte come la necessità di protezione del padre".
La funzione simbolica paterna è fondamentale in ogni stagione della vita di un figlio. Da meno 9 (mesi) a più 18 (anni) è poi assolutamente determinante. Fin dal concepimento il compito di un padre è quello di sostenere e coccolare la madre, che per riflesso invierà fiumi di endorfine al neoarrivato feto crescente. Nel momento della nascita sarà presente e felice di essere il primo a tenerlo in braccio. Poi continuerà a sostenere la mamma, avvolgendola di attenzioni e dolcezza, poiché nell´infanzia il modo migliore di amare un figlio è amare teneramente colei che lo ha generato. Un bambino non impara ad amare il suo papà perché egli lo ama e gioca con lui. Non basta. Un bambino amerà un padre solo se sentirà che egli ama e rispetta la donna più importante della sua vita. È un amore che nasce per riflesso, per tenera carambola d´amore.
Il compito di un padre è doppiamente difficile rispetto a quello di una madre. Infatti, mentre la madre non ha bisogno di conquistarsi la stima del figlio, poiché questa gli viene concessa gratuitamente da madre natura, il padre dovrà conquistarsi quella stima amando la madre ancor più di quanto ami il figlio stesso. L´Amore di un figlio, nelle prime stagioni della sua vita, nasce dalla gratitudine, da ciò che egli legge negli occhi del padre quando guarda la madre, da quel diritto di precedenza dato a lei prima che egli abbassi lo sguardo su di lui. Sarà questo, un giorno, a fare dire ad un figlio: "papà sono sempre stato orgoglioso di te!"
Conquistata questa fiducia di base, in un padre che è in grado di soddisfare il desiderio della madre, un bambino imparerà a stimarlo incondizionatamente e a vedere in lui l´uomo forte dai mille superpoteri, l´eroe indiscusso della sua vita, da imitare e nello stesso tempo da temere nei momenti di monelleria. Un padre indica la direzione e dà le spalle larghe ad un figlio. Senza la sua presenza educativa e dialogante tutto nel mondo diventa difficile e insicuro. Non basta lavorare e provvedere ai suoi bisogni materiali, ma mammano che cresce, è necessario perderci tempo, essere più presente, dialogare molto con lui, affrontare certi temi delicati che riguardano la sua crescita, dargli l´esempio su come affrontare con forza e coraggio le difficoltà della vita.
Non sarà certamente uno spermatozoo vincente, nè la carne o il sangue, a farci padri, ma solamente l´eredità e un cuore amante, perennemente vivo e presente. Se non è difficile diventare padri, certamente lo è "essere padri".
E tutto questo non può farlo una madre. Il suo compito è di nutrimento e contenimento. Soprattutto nell´adolescenza. Quello poi diventa il momento in cui si raccolgono i frutti di un´educazione efficace ed equilibrata. Se un padre è stato presente negli step precedenti della sua crescita, un figlio accetterà la sua presenza autorevole ed arginante anche nell´adolescenza, altrimenti il suo ruolo sarà rifiutato e continuamente boicottato. Intervenire nella difficile stagione dell´adolescenza con un figlio, dopo essere stato assente e latitante per anni, è assolutamente inutile se non persino dannoso.
Ecco perché, oggi più che mai, in questi tempi ingenerosi e difficili, urgono padri presenti, veri e autorevoli.
Tutti noi siamo diventati quel che nostro padre ci ha testimoniato ed insegnato nei suoi tempi forti, mentre non si preoccupava tanto di educarci quanto di essere semplicemente presente e vivo. Ci siamo formati sui suoi riflessi di saggezza e non sulle sue prediche. La nostra anima si è forgiata sulla sua testimonianza di sacrificio e dedizione, più che sui suoi, seppur utili, rimproveri. Ci siamo forgiati sui suoi passi al ritorno dal lavoro, su quel rumore di chiave che apriva la porta, su quell´abbraccio avvolgente con cui entrando ci accoglieva in volo. Tutti i papà hanno il loro abbraccio unico, speciale. Il loro richiamo particolare. Il loro modo di entrare a casa. Il loro modo di camminare. Il loro stile unico e inconfondibile, che traccia un indelebile imprinting sulla nostra vita. Col tempo, crediamo di dimenticarcene, ma poi, di notte, nel buio, rievochiamo il rumore di quei passi e il nostro cuore si sente sollevato. E torniamo di nuovo a cinque anni. Ad invocare quel "padre" che ci prendeva in braccio e ci manifestava la sua rassicurante onnipotenza, e quella voce che sollevandoci in alto ci diceva: "andrai più lontano di me!" E saranno per sempre quegli abbracci le cose che rimpiangeremo di più quando la vita sarà passata e il tempo con ci permetterà più di poterne ricevere e dare.
L´insostituibilità di un padre si gioca tutta su questa endelegabile e inderogabile eredità. Penso che, per crescere un bambino in modo sano, possa bastare l´Amore, mentre per educare un adolescente in modo forte a autorevole sia necessario qualcosa di divino. Le virtù di un buon padre devono assomigliare molto a quelle del "padre" buono e misericordioso: presenza, pazienza, dedizione, sacrificio, ascolto, fiducia, incoraggiamento, positività, ottimismo, capacità di lasciar andare e saper attendere il ritorno...
Un padre che non possiede queste virtù, è un padre inutile e infruttuoso. La sua presenza sarà assente, i suoi sorrisi sterili, e il suo dire risulterà assolutamente vuoto e vacuo.
Nessun figlio impara la vita dalle parole di un padre. Un vero padre non spiega come vivere, ma semplicemente "vive", con le sue virtù e la sua bellezza, ma anche con la sua fragilità e i suoi errori. Solo osservandolo un figlio può imparare come si fa.
Il concetto di padre nella sua funzione simbolica non è legato alla capacità di procreare. Nella vita possiamo avere tanti padri. Diventa padre chi sa prendersi cura e dare sicurezza, chi sa accompagnare ed indicare una direzione, chi sa arricchire con la sua saggezza e rassicurare con la sua bellezza. Noi riconosciamo padri tutti coloro che nel tempo ci hanno lasciato un´eredità ed hanno saputo farci da Padri indicandoci una direzione sempre migliore.
Voglio dedicare questi miei pensieri ai tanti "padri" che ho incontrato finora e che mi hanno beneficato conducendomi fin qui, e alle tante anime che sento "figlie" e compagne di questo meraviglioso viaggio che è la vita!