(ANSA) - MILANO, 6 NOV - "Ho voluto raccontare la storia di Lea Garofalo perché l´unica speranza di penetrare in una struttura familistica come la ´ndrangheta è far sì che la fortezza interna si sgretoli, grazie alle donne che decidono di non essere più custodi di quella filosofia mafiosa. L´esempio di Lea Garofalo è molto più utile di qualsiasi attività investigativa, che è importantissima, ma senza cambiamenti culturali non succede nulla". Così il regista Marco Tullio Giordana, nella Sala Consiliare di Palazzo Marino, a Milano, ha presentato il suo film su Lea Garofalo, ´Lea´, che andrà in onda su Rai Uno il prossimo 18 novembre. Il film, che sarà proiettato in anteprima in apertura del Roma Fiction Fest 2015, l´11 novembre, è stato presentato nell´ambito delle attività del Festival dei Beni Confiscati alle mafie (Milano, 6-8 novembre), alla presenza dell´assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, e del fondatore di Libera, don Luigi Ciotti.
"Nella storia di Lea Garofalo ci sono due aspetti straordinari: la sua forza di ribellarsi e l´intelligenza, che la accomunano a Peppino Impastato, e la motivazione che viene da sua figlia Denise, perché non vuole per la ragazza quello che ha dovuto subire lei stessa - ha proseguito Giordana -. Vorrei che questo film riuscisse a raccontare questa forza e l´esempio che Lea ha saputo dare a sua figlia, e l´esempio che Denise ha saputo e continua a dare a tante donne nella loro stessa situazione". (ANSA).
Fonte: Ansa legalità
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.