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Ocse, report dà ragione ad insegnanti: sono spina dorsale istruzione ma stipendi troppo bassi e diminuiti in termini reali"

Una importante indagine è stata ultimata nell´area Ocse dalla stessa organizzazione internazionale, e da essa pubblicata nel report "Education at glance".
Il report ha preso in esame la situazione dell´università italiana, ma nella sua parte conclusiva, si è occupato a lungo della situazione della scuola pubblica italiana con considerazioni assolutamente inoppugnabili e fondate su dati certi, che dimostrano che le rivendicazioni dei docenti italiani sono sacrosante.
Procediamo per ordine partendo dai dati generali e da quelli riferiti all´insieme dei paesi Ocse, delle quali ha dato notizia ieri periodico Sole 24 Ore nella sua rubrica Infodata.
Sul fronte della spesa i dati risalgono al 2014 (quindi anteriori alla riforma della Buona Scuola) e per l´Italia indicano in 9.300 dollari la spesa per studente dal ciclo primario d´istruzione al terziario, inferiore alla media dell´Ocse che è di 10.800 euro.
La spesa pubblica complessiva per l´istruzione dal ciclo primario d´istruzione al terziario ammontava al 7,1% della spesa totale delle amministrazioni pubbliche per l´insieme dei servizi, la più bassa tra i Paesi dell´Ocse (media 11,3%) e i Paesi partner. Il divario è inferiore nell´istruzione primaria, dove la spesa per studente ha superato 8.400 dollari, rispetto all´istruzione secondaria dove la spesa per studente è stata di 8.900 dollari (media Ocse 11.100).
Nell´Info realizzata da Ocse trovate gli ultimi dati aggiornati relativi ai modelli di educazione dei Paesi più industrializzati. Nella grafica relativi alle materie di studio manca però il dato italiano che viene riportato nel testo.
Le considerazioni, però, più interessanti si colgono a piene mani nella parte conclusiva del rapporto, redatto in lingua inglese, ma qui riprodotto, in sintesi in lingua italiana: Qui trovate invece la sintesi del report in italiano
"Gli insegnanti" dice il rapporto, "sono la spina dorsale dell´Istruzione ma la professione interessa sempre meno i giovani studenti e la popolazione degli insegnanti sta invecchiando.
Le retribuzioni degli insegnanti sono basse rispetto ad altri lavoratori a tempo pieno e con un livello analogo distruzione. Questo è il principale ostacolo per attirare i giovani verso l´insegnamento. Mentre le remunerazioni aumentano con il livello di insegnamento impartito, esse rappresentano ancora tra il 78 il 94% degli stipendi dei lavoratori a tempo pieno con un livello di istruzione analogo".
La crisi economica del 2008 ha avuto un impatto diretto - conclude il rapporto - sulle remunerazioni degli insegnanti che, addirittura sono diminuite in termini reali di almeno un terzo negli ultimi anni. Situazione, quindi, disastrosa, soprattutto in Italia.

 

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