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Topolino contro Cacciari, Calenda e Salvini: "Mi sfottete, e se dicessi che i politici sono tutti ladri?"

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"Se affermassi che i politici sono tutti ladri, i giornalisti dei pennivendoli e i filosofi dei gran chiacchieroni pieni di idee fumose e incomprensibili direi delle banalità offensive".

Parole di Topolino, al secolo, in questo caso, Francesco Artibani, disegnatore italiano per la Disney. Il quale, con un post nel proprio profilo facebook, ha letteralmente tuonato contro i politici nostrani, da Matteo Salvini a Carlo Calenda passando per Cacciari, che in più occasioni e in modi diversi hanno sentito il bisogno di chiamare in causa proprio Topolino per sfottere ironicamente avversari politici facendoli passare, più o meno, come dei sempliciotti ho degli sprovveduti, con affermazioni del tipo "non siamo a Topolino" o roba del genere.

Il settimanale Disney, ha replicato il disegnatore, da molte generazioni è un punto di riferimento per ragazzi ed anche adulti, e merita pertanto rispetto.

E, aggiungiamo noi, che come tanti questo settimanale lo abbiamo letto e lo amiamo, che i principi, di etica, di stile e di comportamenti che animano i protagonisti Disney, non solo Topolino, meritano un rispetto di gran lunga maggiore rispetto a quello il più delle volte attribuibile ai comportamenti di molti politici. 

Non vorremmo, in quanto sarebbe veramente il colmo, dover assistere ad una guerra giudiziaria tra la Disney e qualche ministro o politico nostrano, che, oltretutto, c'è da giurarci, farebbe di tutto per sottrarsi ad un processo penale per... diffamazione. 

I modi li conosciamo già, ampiamente sperimentati anche ultimamente. Ma pubblichiamo adesso il post di Artibani.

"È un problema di linguaggio politico, diventato sempre più aggressivo e offensivo. 

È un problema di riconoscimento culturale: nel 2019 in Italia i fumetti devono ancora faticare per farsi prendere sul serio - a meno che non siano candidati a un premio letterario o non abbiano un buon ufficio stampa alle spalle.

Di fatto è un problema e il caso di Topolino è diventato emblematico.

Un settimanale che ha avviato alla lettura almeno tre generazioni di italiani diventa oggi un esempio negativo da citare con disprezzo.

Se affermassi che i politici sono tutti ladri, i giornalisti dei pennivendoli e i filosofi dei gran chiacchieroni pieni di idee fumose e incomprensibili direi delle banalità offensive.

È per questo che è ora di pretendere rispetto per questo lavoro non chiedendo la carità di un po' di attenzione e considerazione ma affermando quello che è il ruolo di editori, autori e lettori.

Giornalisti, insegnanti, organizzatori di festival: create occasioni di incontro e di confronto, ricordate che cos'è Topolino oggi che il giornale sta per compiere 70 anni.

È il momento di farci sentire".

 

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