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Suicidi "economici" è allarme, 3 al giorno la fanno finita nell´indifferenza delle istituzioni

Nel 2011 i "suicidi economici", vale a dire quelli di persone che decidono di farla finita dopo essere finiti sul lastrico, sono stati 380, «più di uno al giorno. Negli anni successivi sono aumentati progressivamente, giungendo nel 2016 a un incremento del 50% rispetto all´anno precedente» spiega al Giorno lo psicopedagogista Maurizio Fratea.
Poi, «l´Istat ha smesso anche di conteggiarli, ma sono in aumento, oggi ce n´è mille all´anno. A metà strada fra incidenti stradali e morti bianche".

Un´emergenza sociale che può essere contrastata con gli strumenti posti dall´ordinamento, a partire dalla legge antisuicidi, che consente di azzerare nella maggior parte dei casi buona parte del debito e di dilazionarne il resto.
Questo l´obiettivo di tante associazioni, anche professionali, come la People in Debt di Monza che tentano di difendere e ad aiutare proprio i tanti rovinati dalla crisi economica.
Anche lo studio Rando Gurrieri Di Martino & Partners ha elaborato una iniziativa di sostegno attivabile anche in collaborazione con colleghi e altri professionisti, che prevede un check up gratuito per chi intendesse capire se e come ricorrere alla Legge anti suicidi.
https://www.avvocatirandogurrieri.it/Troppi-debiti-Ecco-il-modo-che-non-tutti-conoscono-per-non-rimanere-esposti-a-vita-i-ricorsi-da.htm
La normativa che regola il sovraindebitamento rappresenta quindi una soluzione concreta per molti soggetti che non sono più in grado di far fronte ai debiti contratti (verso banche, finanziarie, fornitori privati, Equitalia e le Pubbliche Amministrazioni). Con l´introduzione di tali disposizioni, l´Italia si è allineata agli altri Paesi europei e grazie al "fresh-start", è possibile uscire dal problema del debito e ritornare a vivere serenamente.
Il Legislatore definisce il sovraindebitamento "una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio liquidabile per farvi fronte, nonchè la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni".
Chi può accedere all´accordo di ristrutturazione del debito verso i propri creditori? Secondo l´avvocato Carlo Claps, presidente di Aidacon Consumatori (www.aidacon.it) "Ne possono usufruire le persone che hanno assunto obbligazioni esclusivamente per scopi estranei all´attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta (ad esempio dipendenti, pensionati e professionisti);i piccoli imprenditori al di sotto delle soglie di fallibilità;gli imprenditori agricoli, in quanto esclusi dalla legge fallimentare;altri soggetti non fallibili come, ad esempio, le associazioni e gli enti no profit. Si procede in questo modo: il sovraindebitato, avvalendosi di un organismo riconosciuto dalla legge o di un professionista (avvocato, commercialista...), può proporre ai creditori, depositandolo presso il Tribunale del luogo ove ha la residenza, un accordo di ristrutturazione del debito, sulla base di un piano che assicuri il regolare pagamento dei creditori, precisando le modalità ed i termini di pagamento, le eventuali garanzie rilasciate per l´adempimento dei debiti nonché le modalità per l´eventuale liquidazione dei beni. Per arrivare all´esdebitazione – precisa l´avvocato Claps - è necessario che l´accordo sia raggiunto con i creditori che rappresentano almeno il settanta per cento dei crediti. Se il creditore contesta il piano presentato, spetterà al Giudice valutarne la convenienza rispetto ad altre alternative, che comprendono anche la vendita dei beni del debitore".

 

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