L´appuntamento romano del 6 marzo vedrà infatti la presentazione ufficiale della proposta di regolamentazione del lavoro subordinato degli avvocati all´interno degli studi legali, proposta che, è opportuno precisare in modo da evitare equivoci, riguarda solo gli avvocati monocommittenti che lavorano alle dipendenze di uno studio.
Contrariamente a quanto da qualcuno è stato fatto intendere, la proposta non sembra diretta a far cadere d´amblais e per tutti l´antica ed ancora "sacra" regola della incompatibilità in termini generali, ma piuttosto a regolare, nel senso di una dignità non solo formale, il rapporto di quei titolari di partita Iva che svolgono le proprie prestazioni nei riguardi di un unico committente, i monocommittenti, appunto. Oltre un habitus formale adamantino che cela spesso indici reali sintomatici dell´esistenza di un rapporto di lavoro subordinato "mascherato". Un rapporto, quindi, con false partite Iva, perché non è instaurato un reale rapporto di lavoro autonomo, anche se la monocommittenza, anche quanto non esclude l´autonomia del prestatore d´opera, ne limita la discrezionalità nella scelta di modi, luoghi e tempi di esecuzione degli incarichi.
A promuovere l´iniziativa nella quale, appunto, sarà presentata la proposta di legge, in tandem, M.G.A. (da cui è partita e che l´ha sostenuta in tutti i modi) e CGIL, che ha deciso di sposarla interamente.
"Finalmente" - ha scritto sulla propria bacheca Fb Cosimo D. Matteucci, presidente di M.G.A. - "elimineremo l´incompatibilità prevista dalla Legge 247/12 e daremo una tutela ai lavoratori più deboli della nostra categoria professionale: gli avvocati parasubordinati, i precari degli studi legali, quelli che lavorano al nero o occultati da una partita iva, per stipendi talvolta irrisori, ed il cui lavoro costruisce la ricchezza dei "domini", dei padroni, perchè "domini" questo significa".
Matteucci prosegue: Si tratta di una "realtà amarissima che riguarda moltissimi professionisti, i quali da un lato hanno un trattamento lavorativo equivalente o spesso peggiore di quello riservato a un normale impiegato, dall´altro hanno gli stessi oneri fiscali e previdenziali del loro datore di lavoro, il dominus. Questo accade tramite la partita iva diventata nel nostro Paese il nuovo strumento della precarizzazione e dello sfruttamento del lavoro, anche di quello degli avvocati".
Ma a cosa punta la proposta di legge, cosa accadrebbe se passasse ?
Semplice, risponde il presidente di MGA, "l´abrogazione della norma della legge professionale che ha legittimato questo sfruttamento, e sarà un precedente importantissimo per aggredire tutte le forme di precarizzazione da cui sono affette le altre professioni".
Fin qui M.G.A. che ricorda infine che
i termini generali della proposta di legge sono indicati nel comunicato della C.G.I.L accessibile al link che segue http://www.cgil.it/abolizione-incompatibilita-lavoro-dipendente-parasubordinato-avvocato/
e che il testo della proposta verrà ufficializzato nel corso dell´incontro del 6/03".
La proposta non è chiusa, ricorda l´associazione, ma aperta alla partecipazione di tutte le associazioni forensi e al momento hanno aderito ANF e AGIFOR.
Dal canto nostro, l´auspicio che altri enti si aggiungano nelle prossine ore, perchè questa proposta merita di essere sostenuta.