Sulla questione della procedura della "chiamata diretta" dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, invitati a scegliere le professionalità più idonee mediante la consultazione dei curricula trasmessi (ed in corso di trasmissione), dopo la richiesta di revoca, congiunta alla minaccia di azioni legali, giunta dalle organizzazioni sindacali e da gruppi parlamentari, si registra la durissima presa di posizione del movimento fondato da Antonio Ingroia, già PM presso la Procura della Repubblica di Palermo ex Capo del Dipartimento Investigazioni della CICIG, ente di investigazione sovranazionale contro la criminalità organizzata, adesso avvocato del libero Foro.
L´intervento si riferisce, soprattutto, alle criticità di uno dei passaggi della nuova procedura, il caricamento del curriculum da parte degli insegnanti nel sistema Miur in modo che esso possa essere visionato dai dirigenti scolastici ai fini della individuazione dei docenti così da coprire i posti vacanti. Un sistema che sta attualmente mobilitando risorse ed energie. Basti pensare (si tratta di dati diffusi dal Miur) che gli insegnanti della Scuola della infanzia e primaria hanno già inserito oltre oltre 20 mila curricula, pari al 92% della platea interessata, dal 29 luglio fino al 4 agosto, che dal 6 fino al 9 agosto è toccato agli insegnanti delle medie (11 mila, pari al 93%), e che da domani, 18 agosto, sarà il turno dei docenti delle secondarie di II grado.
Nel denunciare, in due riprese, episodi fortemente sospetti, tra i quali domande improprie ai candidati, ed in particolare alle candidate di genere femminile, il Movimento insiste nel chiedere l´intervento dell´Anac e "controlli ispettivi" sul´operato di alcuni dirigenti scolastici, sollevando anche il problema di una presunta incostituzionalità della norma fondativa in quanto contrastante con l´art. 33 della Costituzione.
Ecco adesso il comunicato stampa di Azione Civile, che riportiamo nel suo testo integrale:
"Tantissimi insegnanti, e compresa Azione Civile Area Scuola, protestano contro la chiamata diretta dei docenti da parte del dirigente scolastico voluta dalla legge 107. E´ sempre più ingarbugliata la questione della chiamata diretta, il rischio corruzione è grande, specialmente in un paese come l´Italia dove non possiamo davvero fidarci di questo grande potere dato ai presidi.
Anche l´ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) dovrebbe fare uno sforzo per fermare subito lo scempio della chiamata diretta che, in un paese serio, va rifiutata e basta.
Inoltre un grosso problema saranno i ricorsi che potrebbero paralizzare l´andamento scolastico (con conseguenze che ricadrebbero sempre sugli studenti), ma un altro, enorme, problema della chiamata diretta è che è incostituzionale e va contro l´art. 33 della nostra Costituzione sulla libertà d´insegnamento. Un docente assunto su motivazione di alcuni precisi criteri stabiliti dal MIUR dovrà sottostare a quei criteri per tre anni consecutivi e obbedire al preside che lo ha assunto per quei criteri specifici. Questa è una cosa pazzesca che ridurrà le scuola a un mero dominio del dirigente e noi ci chiediamo, anche, se le competenze richieste ai docenti siano veramente certificate con criterio didattico, oppure debbano solo tendere a compiacere Confindustria e le sue mire sulla scuola.
Il dirigente scolastico, dice il MIUR nei suoi suggerimenti, sceglie, in base alle necessità della sua scuola, i docenti che hanno competenze consone al lavoro da svolgere. Dunque, il dirigente, ha ampie facoltà di decisione e dovrà decidere in base ai criteri che i docenti presentano nel loro curriculum su Istanze on line. Ma adesso perfino alcuni dirigenti "galletti" si svegliano e danno il meglio di se stessi facendo richieste assurde ai docenti.
Quello che vorremmo capire è in base a quali criteri ben due dirigenti scolastici, uno di Prato e uno di Pistoia, hanno deciso di aver bisogno, per fare la loro scelta, anche di un video della docente a figura intera! Quale sarà il lavoro da svolgere? E si scopre perfino che, spesso, i dirigenti chiedono un collegamento via Skipe con i candidati da assumere! Per quale motivo?
Resistiamo e protestiamo. Pretendiamo che tutti i sindacati ci aiutino a dire No alla chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici, perché così la Buona scuola non è buona!".
Concetti ribaditi, con ancora maggiore nettezza, dal Movimento, che, come riportato da Tecnica della Scuola, rincara la dose: "Alcuni dirigenti scolastici si stanno sbizzarrendo e, come era stato largamente previsto, la chiamata diretta per assumere i docenti sta diventando una barzelletta nazionale" sostiene il Movimento che richiama le domande che alcuni ds avrebbero rivolto ai docenti candidati: "Lei ha intenzione di fare un figlio? Lei ha figli da accudire, li porterà con sè? Lei per caso è già incinta?"
ll movimento di Ingroia - riporta ancora il periodico - non ha dubbi su criteri che molti ds stanno seguendo: "Dopo aver appurato se le docenti da assumere sono carine, se sanno muoversi bene e se sono disponibili a trasferirsi lontano da casa, adesso i presidi vogliono essere sicuri di non ritrovarsi una futura mamma nell´ organico scolastico".
La conclusione: "Chiediamo al governo di ammettere i suoi errori prima di parlare e puntare il dito contro gli altri e contro i docenti! Ma chiediamo anche che venga cambiata questa inopportuna chiamata diretta dei presidi con colloqui intollerabili da parte dei docenti che devono subire trattamenti vergognosi (...). Si diano precise disposizioni ai dirigenti scolastici e che si facciano tutti i possibili controlli ispettivi sulle loro azioni".
Non solo Ingroia. Anche il Movimento "Possibile", con la deputata Beatrice Brignone, ha chiesto lumi al ministro dell´istruzione Stefania Giannini. Le domande dei dirigenti scolastici, "assolutamente inopportune e discriminatorie mettono in evidenza ancora di più quanto La Buona Scuola sia dannosa e arretrata. Ci troviamo in presenza di un arretramento in termini di diritti dei lavoratori che non ha precedenti e che fa emergere nel pubblico impiego pratiche che appartenevano finora solo ad ambiti strettamente privati. Questo è il risultato di chi concepisce la scuola pubblica come un´azienda".
Il ministro, in ogni caso, ha subito chiesto degli approfondimenti - "Se qualche dirigente ha davvero chiesto alle docenti informazioni sui figli e su possibili aspettative in caso di gravidanze è grave. Non è questo lo spirito dell´individuazione per competenze degli insegnanti voluta dalla legge 107. Ho chiesto un approfondimento agli Uffici Scolastici Regionali e invito le insegnanti a segnalare questi casi agli Uffici. Ora - ha aggiunto - abbiamo tutti gli strumenti per censurare le storture, grazie anche al nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici approvato a giugno".
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