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"Salario minimo a 9 euro, bonus per famiglie e rivoluzione-Sanità". Il cronoprogramma di Di Maio

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Separati in casa. Se temporaneamente o in modo irreversibile se ne discuterà non appena saranno conosciuti i risultati delle prossime elezioni europee. Tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è, frattanto, guerra aperta, senza esclusione di colpi. Una guerra consumata a suon di comunicati, post sui social, dichiarazioni pesanti ai comizi elettorali con ripercussioni parlamentari, se si pensa che oggi la maggioranza è andata a picco alla Camera dei Deputati quando si è trattato di votare il provvedimento sulla libertà sindacale per i dipendenti delle forze armate, fortemente voluto dalla ministra Elisabetta Trenta, che con la bocciatura ha pagato lo scontro diretto con il Ministro dell'Interno sugli alpini.

Lo scenario, però è preoccupante. Oggi la guerra è stata aperta dal ministro e leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio che con un post su Facebook ha attaccato pesantemente la Lega e Salvini, arrivando al punto da adombrare una situazione critica sotto i profili della democrazia nelle piazze. 

"Vedo e sento molto nervosismo in Italia - ha scritto Luigi Di Maio su Facebook - alla Sapienza oggi sono tornate le camionette delle Forze dell'ordine come non accadeva da tempo. C'è una tensione sociale palpabile, non solo a Roma, come non si avvertiva da anni. Sequestri di telefonini, persone segnalate, striscioni ritirati. Nelle piazze è tornata una divisione tra estremismi che non credo faccia bene a nessuno, soprattutto al nostro Paese, alle nostre famiglie, ai nostri interessi economici e culturali".

"In questo momento - ha poi aggiunto - più che mai c'è bisogno di equilibrio e dialogo, per un bene collettivo, un bene superiore che si chiama Italia. Questo è un appello che lancio a tutte le forze politiche e anche all'interno del governo. La politica deve occuparsi dei problemi degli italiani, deve dare risposte, non deve inseguire ogni polemica, non deve rincorrere media o tv. La politica deve fare le cose. Siamo stati eletti per questo".

Il leader del MoVimento 5 stelle, però, non si è limitato a questo e ha formulato delle proposte molto precise e molto attese: "Noi le stiamo facendo e domani parleremo di sanità, dicendo una cosa chiara: le nomine nella sanità devono basarsi sul merito e su nient'altro. Per troppo tempo sono state decise da politici che a tutto pensavano, tranne alla nostra salute. E annunceremo una cosa importante; il 15 maggio ci sarà il primo tavolo per stanziare un miliardo in favore delle famiglie italiane".

"C'è il salario minimo pronto, che fissa a 9 euro lordi la paga minima oraria per ogni lavoratore (dai camerieri ai magazzinieri). Aspettiamo una risposta su tutto questo da parte della Lega. Basta slogan, basta polemiche, noi vogliamo lavorare", ha concluso Di Maio.

 

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