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Quelli di Cassa ci vogliono uguali, ma di fronte al...debito. Daniela Nazzaro: "Il 21 tutti a Roma, ci giochiamo la partita della vita"

Anche al Convegno che si è tenuto l´11 aprile presso il Salone delle Fontane a Roma, gli interventi dei vertici della Cassa Forense "hanno offerto un punto di vista molto distante da quello che noi Avvocati in protesta stiamo portando avanti sin dall´entrata in vigore della legge professionale n. 247/2012, con iniziative di piazza, ricorsi nei Tribunali, petizioni, fino alla imminente manifestazione del 21 Aprile a Roma, organizzata dal Gruppo RID, coordinato da Goffredo D´Antona dopo la petizione dei ´25mila Colleghi´ e da NAD del Foro di Napoli, rappresentati da Salvatore Lucignano e Rosaria Elefante, notissimi per la loro lotta radicale, perchè è impossibile dimenticare quello sciopero della fame da loro messo in atto per 40 giorni e 40 notti...".

Comincia così la riflessione di Daniela Nazzaro, Avvocata napoletana ma iscritta dal 2008 all´Ordine capitolino, una delle più determinate attiviste di una protesta "a tutto campo", quella che culminerà nel grande appuntamento romano del 21 aprile quando in piazza Cavour, proprio davanti la grande scalinata della Cassazione, centinaia di Avvocati, con le toghe indossate, si giocheranno la "partita della vita" non contro qualcuno o qualcosa ma per se stessi e per una categoria che decimata è oggi, e più ancora potrebbe esserlo domani, per "esondare gli argini della rassegnazione", come è scritto nel documento che ha dato.il ´la a questa storica iniziativa.

Un appuntamento, quello del 21 aprile, al quale, per uno strano gioco di date, secondo alcuni, o una deliberata volontà, secondo tanti altri, ne seguirà a metà maggio un altro, lanciato però da una parte dell´Avvocatura più "istituzionale" con l´adesione anche di numerosi Coa.

"Per quanto riguarda il tema dell´iscrizione obbligatoria", dice Daniela, "Cassa sostiene che l´imposizione contributiva avrebbe offerto una grande opportunità agli Avvocati di eliminare le discriminazioni previdenziali all´interno della categoria , per cui, adesso, saremmo tutti uguali non so bene a che cosa, io direi davanti al ... debito!

Inoltre, l´intervento dei loro dirigente ha omesso di rilevare che migliaia di Colleghi si sono dovuti cancellare dall´Albo proprio in seguito all´entrata in vigore della novella ed alle intimazioni di pagamento notificate con l´ausilio di Equitalia".Ora, qui, prosegue l´avv. Nazzaro, "un giurista comincia a farsi tante domande, in primo luogo a chiedersi se le funzioni di riscossore pubblico non siano più riservate agli enti pubblici, che non è cosa da poco, ma soprattutto: se 120 mila Avvocati sono in sofferenza reddituale grave e a rischio di cancellazione, ciò non significa l´iscrizione obbligatoria, lungi dal sanare le discriminazioni previdenziali, sta comportando l´ espulsione tout court di migliaia di professionisti dall´intero sistema previdenziale dell´intero Paese, non essendo neppure prevista la possibilità di optare per una previdenza alternativa ?".

Il ragionamento è lineare e non fa una grinza e in mente comincia a balenare l´idea che un sistema così fo dato potrebbe essere addirittura in contrasto con i principi cardine dell´ordinamento comunitario in tema di libertà di stabilimento, concorrenza ed impresa. "Ma non è solo questo", rincara Daniela, "questo sistema non solo è illegittimo, ma è anche soprattutto, ingiusto. Clamorosamente, dannatamente ingiusto!". Perchè, Collega, le chiediamo? "Il Governo e la Cassa dovrebbero porsi anche un problema di sostenibilità. Inoltre , la Cassa ammette che non ha ancora strutturato una adeguata controprestazione in termini di assistenza agli iscritti (siamo tutti egualmente poco assistiti ....), limitandosi a riferire che si impegnerà per il futuro nella costruzione di un sistema più ampio di tutele. Cosa siano, però, queste ´tutele non lo sa nessuno. Qualcuno le chiama Welfare attivo, altri Carte dei servizi. Io no: per me, per tutti noi, è Welfare c-attivo e Carte dei Servizietti, ddlla serie "Intanto pagate, poi si vedrà", anzi: "Poi vedremo noi".

Però, proviamo noi ad obbiettare, sempre in tema di Welfare, Cassa ha da anni previsto che una quota parte del contributo, destinato ad aumentare, sia destinato alla tutela della maternità. La risposta è immediata: "Passiamo alla maternità. La Cassa ha annunciato che a settembre il relativo contributo subirà un aumento a carico di tutti gli iscritti e ne dovremmo essere contenti, perché la decisione è stata presa in conseguenza di un aumento delle gravidanze delle donne Avvocato ! Il dato sarebbe senz´altro confortevole , ed altresì sbalorditivo in questo momento di crisi economica, ma ciò che noi vorremmo ricordare con sdegno e vergogna è che le donne Avvocato non ricevono alcun sostegno in caso di maternità a rischio".

Ciò che è ancor più Interessante poi, è il tema sulle differenze tra cumulo, totalizzazione e ricongiunzione dei contributi, qualora l´iscritto li abbia versati, in passato, anche presso l´ Inps. I primi due istituti, afferma Nazzaro, sono a titolo gratuito e vi si accede solo in sede di pensione, per cui è inutile chiederli prima. La ricongiunzione invece è a titolo oneroso e quanto più l´iscritto sia vicino alla pensione tanto più sarà onerosa, per cui suggeriscono di affrettarsi a pagarla! Ora, ci si chiede: perché l´iscritto dovrebbe preferire la ricongiunzione a titolo oneroso rispetto agli altri due istituti a titolo gratuito ? Primo perché la legge potrebbe cambiare (!!), secondo perché l´Avvocato iscritto dopo il 40mo anno di età non riceve le stesse tutele in materia di indennità per inabilità e per invalidità del Collega iscritto prima , ma pagando la ricongiunzione potrà finalmente sanare anche questa discriminazione (!)". Detto così, è impossibile non convenire con Daniela. Morale elegante: un non-sense. Fuori dai francesismi: una colossale fregatura!

Daniela è ormai un fiume che ha rotto ogni argine: "Un altro argomento di grande attualità è stato quello relativo all´abolizione del contributo minimo integrativo. La Cassa chiarisce che "nessuna associazione forense ha incassato questo risultato, nonostante quanto si legga sui Social" mentre sarebbe proprio il Comitato dei Delegati impegnato in prima linea sul tema da più di 1 anno".
Bene, "per noi "ribelli" sarebbe un successo se questa decisione fosse assunta proprio il 21 aprile, in occasione della manifestazione. ma che sia chiaro, si tratta solo di un piccolo frammento della Riforma che auspichiamo, per quanto per chi potrà beneficiarsene, faranno comodo anche 710 euro in meno".
Ma, come già detto all´ incontro del 23 febbraio in Cassa Forense, io ero presente in delegazione insieme a Goffredo, a Monica Foti del Foro di Catania, a Vanna Renella del Foro di Napoli, a Franco Longo del Foro di Genova e a Giuseppe Fera in rappresentanza NAD, perché il Comitato si sta prendendo tutto questo tempo per intervenire sul c.m.i., forse per approssimarsi alle elezioni? Inoltre a me appare più che evidente che è solo grazie ai movimenti di protesta che i vertici si siano "sensibilizzati".
"Questo non è un "pare" ma una certezza, Daniela", diciamo noi.

"Infine, veniamo alla questione patrimoniale. In contrasto con quanto pubblicato all´interno della sezione "Patrimonio e Investimenti " presente sul sito della Cassa, i vertici dichiarano di prediligere gli investimenti sicuri, che abbiano rendimenti di lungo periodo e a basso rischio". Ed invece? "Sul punto, ho avuto modo di analizzare dettagliatamente i documenti della "Asset Allocation" e della "Gestione Patrimonio", all´interno dell´articolo sulla Trasparenza della Cassa Forense pubblicato dall´Avv. Paolo Rosa sulla rivista giuridica "Diritto&Giustizia" il 07.04.2017 , ed in essi emerge chiaramente la volontà dell´Ente di aumentare gli investimenti che assicurino nel breve periodo rendimenti maggiori, ma che, allo stesso tempo, aumentano il rischio di perdere quanto investito. Trattasi di investimenti in quote societarie (azioni) e quote di fondi (immobiliari e di private equity), a discapito delle più sicure partecipazioni in Bankit e CDP che, invece, andrebbero preferite, mentre viene disinvestito nell´ obbligazionario governativo (quello sicuro), riducendo, in particolare, proprio quello nazionale (il più sicuro), in favore di altri Stati nordamericani ed EX EMU, soggetti in ogni caso al rischio valuta (se non anche al rischio di instabilità politica)".
Ma Cassa riferisce che è stato istituito al suo interno un ufficio specifico. "Un ufficio finanziario, immagino che sia composto da esperti in materia tecnico-finanziari: ad es. sono Member RICS?, che elabora dei progetti di investimento da sottoporre al CDA che li approva (in base ad altre specifiche competenze tecnico finanziarie, immagino). Questa sarebbe la governance, integrata da un sistema di controlli interno (1 Audit e un Collegio Sindacale ) ed esterno (Collegio di Revisori e poi i Ministeri Vigilanti , Covip, Anac e Corte dei Conti), che la Cassa auspica possa essere in futuro alleggerito.. (!)
Ultimo insulto alla nostra intelligenza lo riceviamo a fine Convegno: la Cassa Forense investe in PMI, anche in start up! La Cassa ha assunto quindi il ruolo di una Banca, è un intermediario finanziario che presta soldi, ma presumibilmente senza le dovute licenze ! Ebbene , quali sono queste PMI ? Come vengono selezionate? Come entrano in contatto con l´Ente ? Attraverso i bandi come quelli dell´assistenza o possono usufruire di procedure dirette? E che progetti presentano? Che garanzie offrono? Che rating hanno? E tra queste rientra anche qualche piccola assicurazione aiutata dal recente obbligo della polizza professionale? Alla prossima indagine. Per adesso TUTTI A ROMA IL 21 APRILE !
".

 

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