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Quattro ragazzi e un miracolo a 9mila metri

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 Katia, Riccardo, Tiziana e Gina, sorridono felici perchè hanno fatto un miracolo, insieme e tra i cieli, a novemila metri di altezza.

Martedì 12 aprile, Katia De Bei, Riccardo Baldo, Tiziana Cavallarin e Gina Valentino salgono sull'Easy Jet Marco Polo/Parigi. Sono colleghi in ospedale, una squadra e i ritmi così asfissianti che han deciso di concedersi una pausa sotto la Tour Eiffel. Un giorno appena, per loro è abbastanza.

Il decollo, aereo in volo. Qualcosa non va, nella fila dietro c'è un uomo, dorme, anche no. Respira strano. Si girano tutti, lo sanno, non è un normale russare. Gina ci prova: «Signore, riesce a sentirmi?» lui niente. Ragazzi, sicuro: ha un infarto, rischia di morire. Via le cinture, sono su di lui, lo distendono sui sedili. «Non sentivamo il polso, era in arresto cardiaco, abbiamo iniziato a eseguire il massaggio cardiaco esterno, a mano, ma lo spazio era stretto».

 Giù, allora, nel corridoio tra le file, da qui non passa più nessuno. Katia gli sbottona la camicia, Gina chiede il defibrillatore di bordo, gli altri spiegano ai passeggeri che è un'emergenza. Dai e dai, anche se accade nulla e dai ancora. «In quel momento lo davamo per perso ma abbiamo continuato a mano, il defibrillatore non era ancora arrivato». Improvvisamente la sua voce: «Grazie e scusatemi». Felicità, commozione, abbracci. Ho 32 anni e sono nato un'altra volta. Loro, li hanno chiamati i Fantastici Quattro. Hanno anticipato la Pasqua: quell'uomo che tutti davano per morto, è come se fosse risuscitato.

 

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