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Com'è noto, l'art. 7 del Regolamento recante la disciplina dei corsi di formazione per l'accesso alla professione di avvocato, attribuisce, ai Consigli dell'Ordine di ciascun circondario, la facoltà di attivare i corsi finalizzati alla formazione degli aspiranti avvocati, in modalità telematiche.
Le sessioni organizzatesecondole predette modalità, specifica, però, il provvedimento, non possono superare il limite massimo delle cinquanta ore nell'arco dei diciotto mesi di tirocinio.
La frequentazione on line dei corsi rappresenta, specialmente per gli aspiranti avvocati appartenenti a circondari di tribunali che hanno un ambito territoriale molto esteso (e che, dunque, sono costretti ed effettuare lunghi spostamenti per poter frequentare i corsi in presenza), una modalità sicuramente meno gravosa di adempimento dell'obbligo formativo, per tale motivo, una parte dell'avvocatura è propensa ad ampliare il numero di ore formative che possono essere svolte telematicamente.
In tale direzione si è mosso il COA di Genova, che ha chiesto al Consiglio Nazionale Forense chiarimenti sulla possibilità di consentire la frequenza a distanza del corso di formazione obbligatorio per i praticanti, oltre il limite di cinquanta ore previsto dall'articolo 7 del d.m. n. 17/2018, in particolare, consentendo la frequenza da remoto per l'intera durata del corso presso la sede del Consiglio dell'Ordine, onde evitare lo spostamento nel Comune capoluogo e istituendo un controllo sulla frequenza.
Al quesito, il Consiglio Nazionale Forense, ha, però, fornito risposta negativa, affermando che il limite massimo di cinquanta ore in formazione a distanza di cui all'articolo 7 del d.m. n. 17/2018 va rispettato in maniera tassativa, indipendentemente dalle concrete modalità in cui si svolga la frequenza a distanza.
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Paola Mastrantonio, avvocato; amante della libertà, della musica e dei libri. Pensiero autonomo è la mia parola d'ordine, indipendenza la sintesi del mio stile di vita. Laureata in giurisprudenza nel 1997, ho inizialmente intrapreso la strada dell'insegnamento, finché, nel 2003 ho deciso di iscrivermi all'albo degli avvocati. Mi occupo prevalentemente di diritto penale. Mi sono cimentata in numerose note a sentenza, pubblicate su riviste professionali e specializzate. In una sua poesia Neruda ha scritto che muore lentamente chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno. Io sono pienamente d'accordo con lui.