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Parla l'avvocato Sedu: "Dico no ai porti aperti ma uno Stato che fomenta il razzismo perde di vista il diritto"

Conosciamo tutti la storia di Hillary Sedu, neo consigliere dell'Ordine degli avvocati del Foro di Napoli.  Una elezione storica, dato che non era mai accaduto che un consiglio dell'ordine forense eleggesse come proprio componente un consigliere nero. 

Si tratta di un segno dei tempi, ed in effetti, a parte Sedu, che da tanti anni vive nel territorio italiano, svolgendo l'attività forense in particolare nel campo del diritto dell'immigrazione, sono numerosi i professionisti che si sono bene integrati nel nostro paese. Intervistato da una testata giornalistica, TPI, il neo consigliere dell'ordine partenopeo ha risposto ad alcune domande del cronista riguardo la situazione italiana sotto il profilo della integrazione.

"È chiaro che in Italia ci stupiamo ancora di queste cose" - apre - specialmente per una nostra storia colonialista che non ha avuto successo. Non avendo colonizzato l'Africa così come i francesi, i portoghesi, gli inglesi, i migranti di questo periodo, quando si scontrano con la realtà italica, hanno delle grosse difficioltà di integrazione"

Non è quindi un caso che il giovane avvocato abbia deciso di intraprendere gli studi per poi indossare la toga: "Ho deciso di intraprendere questa strada per seguire una mia inclinazione. Poi se il mio lavoro e i miei valori e sentimenti mi consentono anche di dare una mano nel sociale ai fini di tutelare o rivendicare qualche diritto, ben venga".

Cosa ne pensa della politica dell'attuale governo? "Non sono per la politica dei porti aperti e per l'accoglienza indiscriminata. Ogni Stato deve poter decidere chi far entrare e chi far uscire dal territorio. Però fomentare determinate logiche razziste o di lesione dei diritti fondamentali dell'uomo non fa di te uno Stato di diritto". E sul Decreto sicurezza? "Credo sia un disegno per creare clandestinità, illegalità, per poter poi associare i crimini nascenti dallo stato di bisogno di queste persone e porli all'attenzione pubblica come binomio immigrazione-insicurezza".

Ed ancora: "Avverto un clima di odio dove persone che dovrebbero vergognarsi, e che fino a ieri erano timidi ad esternare determinate ideologie, oggi, con questo governo populista e sovranista (a parole) si sentono legittimati a doversi esprime in tema di odio razziale e di ferocia verbale. Questo governo certamente non aiuta. L'ho sperimentato direttamente. L'Italia non è un paese razzista, l'Italia è un paese classista. Bada più all'aspetto della ricchezza dell'individuo che alla sua soggettività, in quanto portatore di diritti fondamentali".

 

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