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Outlet legale, si avvicina il giorno del giudizio, Coa: "Illecito acquisire questi incarichi".

Metti una crisi che non accenna minimamente ad attenuarsi ed aggiungi un legislatore solo molto parzialmente attento alle richieste dell´Avvocatura ed una querelle con Cassa Forense in ordine alle esose cartelle e al trattamento previdenziale. Come se non bastasse, in questo quadro certamente non felice, ha fatto la sua comparsa "Outlet legale", una piattaforma telematica messa su da un gruppo di professionisti sicuramente ingegnosi che, nel breve volgere di poche settimane, ha fatto letteralmente infuriare migliaia di Avvocati e il cui futuro è adesso legato alle decisioni del COA di riferimento che saranno assunte tra pochi giorni e che si annunciano negative. Ecco lo stato dell´arte secondo le anticipazioni della vigilia.

Cosa è (e a chi fa capo) Outlet legale

«www.outletlegale.com» è il sito internet sotto accusa (e adesso sotto processo disciplinare.
Non offre generi di abbigliamento o di arredamento ma servizi di natura legale. Outlet legale tratta questi servizi in modo non dissimile da quelli più propriamente commerciali e la sua mission è semplicissima, del tipo (sono espressioni redazionali): "Hai bisogno di un Avvocato per un giudizio di separazione, piuttosto che per una altra tua qualsiasi esigenza, e non hai il tempo per cercarlo o per poterne valutare l´affidabilità?"
"Niente paura, ci pensiamo noi di Outlet ed in più ti faremo risparmiare".








Si, perchè Outlet legale, al pari di ogni altro outlet che si rispetti, garantisce sconti rilevanti, anzi roboanti. Fino a quasi il 90% per alcune prestazioni rispetto a quelli che Outlet Legale afferma essere praticati dalla generalità dei Colleghi. Il che, però, secondo quasi tutti gli Avvocati, non risponde neppure lontanamente alla realtà. Ed anche per questo, ma non solo per questo, si è scatenata la guerra tra l´Avvocatura e Outlet Legale che tra poco culminerà nella decisione del COA di Brescia, in quanto proprio nel territorio della provincia lombarda la società proprietaria della piattaforma, la «Clubb3rs srl», con sede legale, appunto, a Bedizzole.
Ed è qui che si scopre l´altro inghippo. Outlet è una società, ma non di avvocati. Non è una associazione professionale di avvocati. Sembra addirittura che tra i suoi amministratori non ci siano avvocati esercenti. Ma in realtà non potrebbero neppure esserci, in quanto Outlet esercita una tipologia di attività spiccatamente commerciale, gestire la quale, permanendo nell´albo, sarebbe impossibile per un Avvocato secondo la Legge professionale.

Ma si tratta di una possibilità consentita ad un imprenditore comune, sostiene al Corriere della Sera, quando la questione è ormai all´ordine del giorno del Consiglio (se dell´Ordine degli avvocati di Brescia, Stefano Bertolini, direttore commerciale di outletlegale: "Stanno cercando di farci chiudere".
"Stiamo valutando quali misure prendere a nostra tutela nei confronti di questa iniziativa» conferma al giornale milanese l´avvocato Luigi Frattini, presidente dell´Ordine.

Giornale al quale Bertolini spiega la natura e la mission di Outlet Legaleec che un attentissimo Marco Toresini, autore dell´articolo, approfondisce con dati precisissimi: "Diciamo innanzitutto che non siamo avvocati, siamo solo una società di marketing che si occupa di proporre un servizio di scouting (ricerca, ndr) e geolocalizzazione". Si, "in effetti la Clubb3rs è una srl costituita nel settembre scorso con un capitale di 10 mila euro, un amministratore unico nato in Marocco, ma residente a Dello, Lahssen Nait Ahmed, 26 anni, possessore dell´ 49% delle quote come il secondo dei tre soci, Michele Mangerini, bresciano di Polpenazza, 34 anni, amministratore della Up & Up srl, altra società di marketing e ricerche di mercato con cui Outletlegale divide la sede di Bedizzole". «Il nostro portale è on line da novembre - continua Bartolini -, in pratica operiamo da qualche settimane e in base alle nostre ricerche abbiamo capito che per molti cittadini è un problema trovare un avvocato, capire quanto possa costare e potersi fidare». Così Outletlegale si offre per cercare e suggerire gli avvocati al cittadino. «L´utente ci chiama, spiega di che tipo di prestazione ha bisogno e noi cerchiamo per lui un avvocato della sua zona che applichi delle tariffe così come vengono reclamizzate sul nostro sito. Si tratta di prestazioni piuttosto standard e quesiti abbastanza semplici con costi certi, proprio per questo abbiamo escluso le cause penali ad eccezione della guida in stato di ebbrezza».

Secondo Outlet, è proprio questo a rendere possibili prestazioni a prezzi stracciati (diffide a 35 euro e divorzi a partire da 400 euro): «Il cliente ci chiama, ci spiega di cosa ha bisogno, paga a noi la quota del servizio (ad esempio per la diffida sono 19 euro) e noi nell´arco di 48 ore gli forniamo il nominativo di un legale della sua zona (entro 50 chilometri dalla residenza) specializzato nel servizio richiesto. Se non fosse soddisfatto della prima indicazione forniamo altri due nominativi. Il prezzo della prestazione viene pagato direttamente al legale secondo il prezzo previsto sul portale».
Secondo le dichiarazioni rilasciate al giornale, invece, nessuna convenzione tra Outlet e gli studi legali: «Anche se ci chiedessero di essere presi in considerazione il nostro rapporto è unicamente con il cliente non con il professionista. Noi chiamiamo gli studi per conto del cliente e chiediamo loro se sono disponibili a queste tariffe prefissate. Ovviamente raccogliamo anche tutti elementi per capire se il professionista ha ben lavorato e questo ci serve per fornire una prestazione sempre più affidabile».

Eppure, la questione rimane. Quand´anche fosse possibile per una società imbastire questo sistema (e salva una pubblicità non ingannevole, che, a giudizio di alcuni, potrebbe profilarsi e che potrebbe condurre Outlet anche davanti l´Authority) rimane una violazione del Codice Deontologico che appare palese. Secondo l´art. 37, l´avvocato non deve acquisire rapporti di clientela a mezzo di agenzie o procacciatori o con modi non conformi a correttezza e decoro. Ed è proprio qui che si giocherà la contesa, con Avvocati che hanno accettato di patrocinare le prime cause su incarico dei Clienti procurati da Outlet che adesso rischiano l´apertura di procedimenti a proprio carico.
In tal caso, il destino di Outlet sarebbe segnato, a meno che la società non decida di ricorrere ad Avvocati stranieri, con buone possibilità di aggirare l´ostacolo.



 

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