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Italian Teacher prize, ecco i 10 docenti più bravi d´Italia: nomi, profili e storie

Quasi 11mila candidati, 50 finalisti ed adesso la top ten dei dieci migliori professori di Italia, quelli premiati. Le loro materie? Tutte o quasi: lettere o matematica, filosofia, geografia o scienze. Ecco il giudizio del Teacher Prize, istituito quest´anno dal ministero dell´Istruzione, che ha ridotto a 10 la platea degli aspiranti ai premi finali, cinque: 50mila euro al primo e 30mila euro ciascuno agli altri quattro. La Scuola italiana è di qualità ma in molti si chiedono: è giusto premiare i singoli o è la comunità che deve vincere?
Ecco comunque la top ten (ordine casuale):
- Le "aule" della professoressa di matematica Annamaria Barenzi,51 anni, sono negli Spedali Civili di Brescia dove insegna ad adolescenti malati di tumore e nel reparto di neuropsichiatria. «All´inizio avevo paura di non reggere il dolore dei ragazzi, ma hanno forza e sono loro ad insegnarci coraggio e dignità. Ecco la soddisfazione è quando per qualche ora riesci a far dimenticare la malattia e si mettono in gioco. Si sentono normali». Vorrebbe usare i soldi del premio per un suo progetto che porti gli adolescenti a parlare nelle scuole di quanto la malattia ha cambiato la loro visione di vita, i valori. E possa educare chi ascolta a donare midollo o sangue
 
 
 
 
 
 
 
 
- Marco Ferrari, professore di storia e filosofia al liceo Malpighi di Bologna, usa tecnologia e tradizione. Ha creato un sito per l´aggiornamento dei professori di filosofia e uno per la storia al quale accedono anche gli studenti. Perché «i ragazzi sono spesso giganti dormienti: il problema è stimolarli, aspettano solo di essere stimati e conquistare il loro posto nel mondo. Altrimenti la scuola ha fallito». Magari sfidandosi nelle tenzoni filosofiche a tema che il prof organizza con centinaia di alunni divisi in squadre. Ognuno si prepara tra argomentazioni e video sfidandosi nella teoria dell´argomentazione. I soldi del premio li userebbe per borse di studio agli studenti meno abbienti











- Dimenticatevi la geografia come un insieme di nomi e nozioni. Per Riccardo Canesi, che insegna all´Istituto Zaccagna di Carrara, «è ben altro, è una materia interdisciplinare che consente di intepretare il mondo. Aiuta a capire la storia, il perché delle migrazioni, i problemi ecologici. Insomma racconta il mondo di oggi, quello in cui vivono i miei studenti che amano viaggiare e capire». Ma visto che è una Cenerentola nelle scuole, «un´ora alla settimana o poco più», questo professore di 59 anni e una lunga storia di ecologista — è tra i fondatori di Lega Ambiente — ha inventato i campionati nazionali di Geografia che vedono in lizza centinaia di ragazzi tra sapere e nuove tecnologie.
- «I miei non potevano aiutarmi a studiare, avevano la quinta elementare, per loro la mia laurea è stata un riscatto sociale». Lorella Carimali,55 anni, docente al liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano è curiosità e sperimentazione. Convinta che la matematica sia nella sua essenza una forma di pensiero, ha deciso di insegnarla sviluppando le capacità di intuizione dei ragazzi, per quantificare, dedurre, immaginare. «E così ho utilizzato il teatro, che è progettare, mettere in relazione, per far recuperare ad alunni, di scuole e anni diversi, carenze in matematica. Ha funzionato, tutti sono stati promossi», dice la professoressa che ha scelto gli alunni al posto delle multinazionali che la volevano.
- «Per insegnare la chimica metto un po´ di archeologia, l´attitudine da investigatore alla Sherlock Holmes, l´amore per gli scritti antichi». Gianluca Farusti, 48 anni, docente di chimica all´Itis Galilei di Avenza, è uomo poliedrico. Per appassionare i ragazzi alla sua materia ha deciso di usare tecnica, storia e ricreare il profumo preferito di Giulio Cesare. È partito da un frammento poetico attribuito a Cesare ("Corpusque suavi telino unguimus", "e ci ungiamo il corpo con soave telino"). Ed a Plinio il Vecchio che nella Naturalis Historia riporta gli ingredienti, le dosi. Col premio vorrebbe recuperare monitoraggi su qualità di aria, acqua, suolo e aiutare i produttori locali di olio e vino.
- Daniela Ferrarello, 40 anni, tutti i giorni entra nel carcere di Catania per insegnare matematica a chi spesso non vede un libro dall´adolescenza. «La gratificazione più grande è quando mi dicono che gli ho fatto piacere mia materia. È difficile far emozionare, coinvolgere chi ha 45 anni e non studia da 30». E così lei invece di spingere su memoria e cifre punta a «farli volare con la fantasia» fuori dai muri. Grazie alle conoscenze di storia della matematica, racconta agli alunni dell´alberghiero aneddoti per spiegare calcoli e formule. «Le scuole carcerarie sono spesso invisibili ma hanno diritto a un´istruzione di serie A», dice. E sogna un laboratorio di matematica con i soldi del premio.
- Una vita in carcere per «trasmettere curiosità, voglia di sapere, convincere i giovani che possono scegliere la loro vita e non farsi scegliere dall´esistenza». Maria Franco, 65 anni, Cavaliere della Repubblica, è la prima di una famiglia di contadini ad essersi laureata. Da allora insegna italiano, storia, educazione civica e geografia agli adolescenti rinchiusi a Nisida, l´isola riformatorio che guarda Napoli. Convinta che il finale della loro storia «non è già dato, ma può essere riscritto con nuove parole», li ha coinvolti in progetti letterari, di educazione e legalità, che con l´aiuto di scrittori del calibro di De Giovanni, hanno portato a sette i libri pubblicati dai ragazzi. L´ultimo è dedicato alla Costituzione.
- Per insegnare la fisica dei suoni apre un pianoforte e fa vedere agli alunni come cambia la forma delle corde, e quando li porta a sciare non perde tempo: lezioni chimiche sulla neve, di botanica in mezzo ai boschi. Dario Gasparo, 55 anni, docente di scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali all´, I.C Valmaura di Trieste, è anche musicista e sportivo con esperienze di insegnante in carcere e con i tossicodipendenti. Con i soldi del premio vorrebbe realizzare banchi — laboratori sportivi con ciclette e attrezzi per ragazzi con difficoltà di concentrazione e un´aula multimediale. «Lo diceva anche Aristotele , muoversi fa bene al pensiero, si impara più facilmente muovendosi».
- La sua prima alunna aveva 85 anni compiuti. «Era mia nonna, analfabeta, le ho insegnato io a scrivere quando avevo sette anni». Maria Lina Saba, docente di discipline economiche aziendali all´Itcg Fermi di Pontedera, è tra le altre cose coordinatrice del dipartimento di economia aziendale della rete Book in progress. Non solo, tra le prime, decenni fa, ha applicato la teoria dell´alternanza scuola lavoro. Tanto che oggi la scuola ha un database di oltre 300 aziende che ospitano alunni mentre lei insegna ai ragazzi a mettere in pratica le loro idee. A provarsi come piccoli imprenditori. Studiando politiche pubblicitarie, le strategie di marketing più adatte a lanciare il frutto del loro lavoro.
- Appena laureato in lettere per un glaucoma è diventato cieco, ma Antonio Silvagni, 51 anni, non ha smesso di inseguire il suo sogno. Così ha ottenuto l´abilitazione per materie letterarie e latino. E, presa una seconda laurea in Scienze della formazione, ora insegna all´IIs Leonardo da Vinci di Arzignano (Vicenza) oltre ad essere coordinatore per il dipartimento di latino in rete. «Pur essendo fragili si può aiutare gli studenti a vivere al meglio fornendo gli strumenti per la complessità della vita». Lui crede nel modello flipped classroom ovvero l´idea che la conoscenza non è fatta solo di nozioni ma frutto di un processo dinamico di interazione. Così le lezioni diventano i compiti a casa, e in classe dibattiti e laboratori.

 

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