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Ritorna nelle cronache giudiziarie la legittima difesa ma questa volta il contesto che origina la sentenza n. 28336/2019 della Corte di Cassazione riguarda la materia familiare. Sul punto la giurisprudenza di legittimità ribadisce l'assenza del pericolo, e conseguentemente della legittima difesa, nel comportamento dell'ex marito che reagisce ad uno schiaffo della moglie, provocandole lesioni, la quale tenta di impedire a quest'ultimo l'esercizio del diritto di visita sul minore. Osserva difatti la Corte che dinnanzi ad un comportamento non consono dell'ex moglie il marito ha comunque la possibilità di allontanarsi.
Nel caso di specie il giudice di Pace aveva condannato l'ex marito per lesioni personali al braccio e alla spalla. Il marito così proponeva ricorso asserendo che la condanna era stata basata solo sul fatto che egli stesso aveva ammesso il contatto con la moglie e sulla testimonianza di lei.Non era stato invece tenuto in conto il fatto che, come lo stesso riferiva, la moglie lo avesse aggredito alle spalle e che la di lui reazione si concretava in un respingimento attuato per proteggere il minore, nonché che egli in quel giorno avesse pieno diritto di visita e dunque di portar il figlio con sé.
La Corte invero ritiene inammissibile il ricorso concentrando l'attenzione su quanto detto dal giudice di secondo grado: l'incompatibilità fra le lesioni riportate dalla persona offesa e il colpo "a caso" sostenuto dall'imputato. Da ciò ne discendeva che non v'era la necessità di difendersi e che quindi l'imputato si sarebbe potuto allontanare. Tale prospettiva del giudice di appello si allinea, secondo la suprema Corte, alla delimitazione del concetto di legittima difesa così come tracciato dalla giurisprudenza di legittimità: essa difatti richiede l'impossibilità di un comportamento alternativo all'offesa ricevuta e che tale comportamento non sia attuato per ritorsione o risentimento.
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Mi chiamo Alessandra Garozzo. Sono un avvocato civilista. Mi ritengo una persona dinamica, diretta e combattiva, amo la lettura dei libri di ogni genere ed ascoltare musica d'autore. Un'altra mia passione sono gli animali ed in particolar modo i cani, infatti ne ho due che accudisco con grande amore.
Da qualche anno mi occupo anche di politica con forte senso di appartenenza al "gruppo" e responsabilità, con la profonda convinzione che noi stessi siamo gli artefici del nostro futuro amministrativo e politico e per questo abbiamo il diritto-dovere di mettere al servizio della nostra comunità le nostre capacità ed attitudini proprio per il bene collettivo. La mia più grande passione è sempre stata lo studio del diritto, infatti ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza a Catania, facendo un percorso che mi ha entusiasmata dal primo all'ultimo giorno. Mi occupo, in particolare, di diritto del lavoro nella prospettiva della difesa della parte contrattualmente più debole e di relazioni sindacali. Un'altra branca del diritto che curo con grande interesse è il diritto di famiglia con una particolare attenzione alla tutela dei minori.