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"Noi vorremmo tanti Cesare Battisti, è un delitto tenerlo in galera". Ecco il testo delirante appello di cui si parla nel web

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 "…Noi invece vorremmo che di scrittori capaci di affrontare di petto il passato come Cesare Battisti ce ne fossero tanti, e che i cittadini francesi capissero chi rischiano di perdere, per la vigliaccheria dei loro governanti: un uomo onesto, arguto, profondo, anticonformista nel rimettere in gioco fino in fondo se stesso e la storia che ha vissuto. In una parola, un intellettuale vero. Non era tradizione della Francia privarsi di uomini così, per farli inghiottire da una prigione. Ci auguriamo che la Francia non sia cambiata tanto da tacere di fronte a un simile delitto.
Sì, delitto. Avete letto bene".

Questo uno dei passaggi fondamentali del delirante testo dell'appello firmato, nel 2004, da scrittori, giornalisti, politici italiani e stranieri del quale si sta discutendo in questi giorni.

L'appello è stato proposto e diffuso nei primi mesi del 2004, subito dopo l'arresto del terrorista del 10 febbraio dello stesso anno, in un sito web di area, con un invito alla sua sottoscrizione. L'appello fu quindi firmato da numerose personalità, ma alcuni dei nomi che circolano in queste ore, come Saviano, hanno preso le distanze da quella firma praticamente nell'immediatezza mentre altre, come il popolare vignettista Vauro, hanno ammesso di averlo fatto per ingenuità. Pubblichiamo l'incipit dell'appello e nella seconda colonna il suo testo integrale.

"Lo scrittore Cesare Battisti, rifugiato politico a Parigi, è stato arrestato dalle forze di polizia francesi il 10.2.04, ed è trattenuto in carcere in attesa di estradizione. Protestiamo contro questo scandalo giuridico e umano, e chiediamo l'immediata liberazione di Battisti. Seguono qui sotto le prime 1.500 firme, raccolte in sei giorni, all'appello in sostegno di Cesare Battisti. Queste firme, l'appello e l'intervento di Wu Ming 1 sono stati presentati alla stampa francese dalla Lega per i Diritti dell'Uomo, nella sede di Parigi. Chi desiderasse firmare l'appello può inserire il proprio nominativo in questa pagina"

​Appello per la liberazione dello scrittore Cesare Battisti

I servizi speciali francesi hanno arrestato lo scrittore Cesare Battisti, rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa.

E' bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo che un magistrato francese ebbe vagliato le "prove a suo carico", e le ebbe giudicate contraddittorie e "degne di una giustizia militare". A Battisti erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da un'organizzazione clandestina a cui era appartenuto negli anni '70, anche quando circostanze di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione.
Dal momento della sua fuga dall'Italia, prima in Messico e poi in Francia, Cesare Battisti si è dedicato a un'intensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dell'esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni '70, quale nessuna forza politica che ha governato l'Italia da quel tempo a oggi ha osato tentare.
La vita di Cesare Battisti in Francia è stata modesta, piena di difficoltà e di sacrifici, retta da una eccezionale forza intellettuale. E' riuscito ad attirarsi la stima del mondo della cultura e l'amore di una schiera enorme di lettori. Ha vissuto povero ed è povero tuttora. Nulla lo lega a "terrorismi" di sorta, se non la capacità di meditare su un passato che per lui si è chiuso tanti anni fa. Trattarlo oggi da criminale è un oltraggio non solo alla verità, ma pure a tutti coloro che, nella storia anche non recente, hanno affidato alla parola scritta la spiegazione della loro vita e il loro riscatto.
Certo, c'è chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli anni '70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni – clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo - chiamate Gladio o Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa oggi della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del governo italiano attuale.
Noi invece vorremmo che di scrittori capaci di affrontare di petto il passato come Cesare Battisti ce ne fossero tanti, e che i cittadini francesi capissero chi rischiano di perdere, per la vigliaccheria dei loro governanti: un uomo onesto, arguto, profondo, anticonformista nel rimettere in gioco fino in fondo se stesso e la storia che ha vissuto. In una parola, un intellettuale vero. Non era tradizione della Francia privarsi di uomini così, per farli inghiottire da una prigione. Ci auguriamo che la Francia non sia cambiata tanto da tacere di fronte a un simile delitto.
Sì, delitto. Avete letto bene.

Per aderire con firma a questo appello, cliccate qui e compilate il form.
Per visualizzare tutti i firmatari, cliccate qui.
Diffondete ovunque.

 

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