Se questo sito ti piace, puoi dircelo così
Nell'ambito dell'esame del disegno di legge che reca disposizioni in materia di lavoro, la Commissione Lavoro della Camera, ha ascoltato, lo scorso 31 gennaio, il presidente di Cassa Forense Valter Militi.
Nel corso della sua audizione, il Presidente di Cassa Forense ha invitato il Parlamento a prestare particolare attenzione, per quel che concerne la libera professione, al fenomeno della monocommittenza.
Nella sua Prefazione al rapporto sulla monocommittenza presentato dalla commissione studio della cassa di previdenza degli avvocati alla fine del 2023, Militi, sottolineando l'urgenza di una riflessione sul fenomeno, aveva affermato che
"l'analisi della monocommittenza va inserita in un contesto più ampio che vede contrapposte diverse modalità di esercizio e/o visioni della professione: da un lato chi - pur senza specifiche tutele, ma con un trattamento economico che, per certi versi, radicalizza l'idea della stabilità - decide di prestare la propria attività per un singolo avvocato o studio professionale; dall'altro chi - senza tutele e senza garanzie reddituali – decide di non abbandonare l'indipendenza dell'azione professionale, l'autonomia delle scelte e la libertà del giudizio intellettuale, quali garanzie poste a presidio della tutela dei diritti e dell'alto ruolo sociale della funzione difensiva".
Alla scorsa audizione, il Presidente ha ribadito alle Camere l'urgenza di inserire nel contesto di un disegno di legge "che ha il merito di guardare a 360 gradi il mondo del lavoro e, perciò, anche dei professionisti" il tema della monocommittenza:
"c'è una problematicità, per ciò che riguarda la nostra professione, che credo il Parlamento debba esaminare con grande attenzione: il tema è quello della monocommittenza dei professionisti e, segnatamente, degli avvocati che, secondo uno studio che abbiamo fatto con la Fondazione Einaudi, che ci dà il recinto del problema, sembra oggi riguardare 15.000 avvocati".
" La quota dei legali monocommittenti, che si collocano a metà strada fra il lavoro autonomo e quello dipendente, di cui, però, non possono vantare le medesime tutele", ha proseguito il numero uno dell'Ente previdenziale, è "rilevante", di qui la necessità di un inquadramento normativo idoneo a ristabilire un equilibrio tra il potere organizzativo del committente e la dipendenza del collaboratore, mediante l'introduzione di una serie di tutele che garantisca a quest'ultimo un "regime giuridico paragonabile a quello dei lavoratori subordinati".
Il fenomeno della monocommittenza è già stato oggetto di una proposta di legge ordinaria. Si tratta del DDL 594 presentato il 17 novembre del 2022 e rubricato "Disciplina del rapporto di collaborazione professionale dell'avvocato in regime di monocommittenza nei riguardi di un altro avvocato o di un'associazione professionale o una società tra avvocati".
Il testo del disegno di legge è tuttavia ancora fermo ed in attesa del parere delle commissioni affari costituzionali, bilancio, tesoro, lavoro, affari sociali e politiche UE.
Non resta che augurarsi, dunque, che il fervoroso invito di Militi sia accolto e che l'iter di approvazione della legge si concluda in tempi ragionevoli.
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.
Paola Mastrantonio, avvocato; amante della libertà, della musica e dei libri. Pensiero autonomo è la mia parola d'ordine, indipendenza la sintesi del mio stile di vita. Laureata in giurisprudenza nel 1997, ho inizialmente intrapreso la strada dell'insegnamento, finché, nel 2003 ho deciso di iscrivermi all'albo degli avvocati. Mi occupo prevalentemente di diritto penale. Mi sono cimentata in numerose note a sentenza, pubblicate su riviste professionali e specializzate. In una sua poesia Neruda ha scritto che muore lentamente chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno. Io sono pienamente d'accordo con lui.